Ticino Procuratori ticinesi, sollecito al Consiglio della magistratura

SwissTXT / pab

5.10.2020

Immagine d'illustrazione
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Ti-Press

La Commissione parlamentare Giustizia e diritti politici non ha ancora ottenuto dal Consiglio della magistratura l'intero incarto sui cinque procuratori pubblici preavvisati negativamente. Ha quindi sollecitato l'organo di controllo.

L'obiettivo, spiega il presidente della Commissione, il PPD Luca Pagani, è capire su quali elementi, su quali dati, ci si è basati per formulare i durissimi giudizi nei confronti dei cinque procuratori che si erano ricandidati in vista del rinnovo delle cariche in seno al Ministero pubblico, rinnovo previsto a breve e di competenza del Parlamento.

«Abbiamo sollecitato al Consiglio della magistratura la trasmissione dell'intero incarto riguardante i procuratori pubblici e abbiamo chiesto anche di darci copia del diniego di accesso agli atti pronunciato dal Consiglio della magistratura nei confronti dei cinque procuratori pubblici che avevano chiesto di poter vedere gli atti che li riguardano», ha spiegato Pagani ai microfoni della RSI.

Nei prossimi giorni l'audizione

L'intero incarto dovrebbe invece venire consegnato nei prossimi giorni, entro mercoledì ai deputati, poi si procederà all'audizione, così come richiesto dagli stessi magistrati dei cinque procuratori pubblici preavvisati negativamente.

«Questo rientra negli accertamenti che noi vogliamo fare per avere un quadro completo, per poter poi fare la proposta con cognizione di causa», sottolinea ancora il presidente della Commissione.

Ricordiamo che dopodomani scade il concorso per la carica di procuratore pubblico, riaperto per la durata di due settimane. L'auspicio di Pagani è che si possa ristabilire a breve il buon funzionamento e la fiducia nell'operato delle istituzioni giudiziarie.

E questo anche considerato quanto emerso negli scorsi giorni su alcuni SMS di cui, afferma sempre Luca Pagani, oggi in Commissione non si è però discusso.

«Sorpreso dalla durezza formale dei preavvisi»

E proprio il procuratore generale Pagani ha tenuto a sottolineare lunedì, in un comunicato, il lavoro svolto negli ultimi due anni per valutare l'operato dei magistrati attivi nel Ministero pubblico. Ribadisce di poter «condividere i preavvisi del Consiglio della magistratura nella sostanza», ma di essere «rimasto sorpreso dalla durezza formale degli stessi e dai termini utilizzati».

Per migliorare la vigilanza sull'operato dei procuratori - aggiunge - occorre però disporre di maggiori strumenti rispetto a quelli attuali.

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