Mercato del lavoro Le prospettive d'impiego peggiorano in Ticino

hm, ats

9.3.2021 - 14:01

Il futuro non si presenta bene sul fronte dell'impiego al sud delle Alpi.
Il futuro non si presenta bene sul fronte dell'impiego al sud delle Alpi.
Keystone

Le prospettive d'impiego migliorano leggermente in Svizzera, mentre peggiorano in Ticino: lo segnala il barometro di Manpower, che mette in luce forti differenze regionali, settoriali e legate alla grandezza delle singole aziende.

Keystone-SDA, hm, ats

A livello elvetico il 10% delle 511 imprese interrogate in gennaio nell'ambito di un sondaggio intende assumere personale nel periodo aprile-giugno 2021, il 5% punta a ridurre l'organico, l'80% non prevede cambiamenti e il 4% non è in grado di rispondere. Lo scarto fra le due prime posizioni è di +5 punti: dopo la correzione delle variazioni stagionali la «previsione netta sull'occupazione» di Manpower per il secondo trimestre 2021 risulta essere del +2%, informa in un comunicato odierno la multinazionale specializzata nelle risorse umane. Il dato è di 5 punti superiore a quello dell'ultimo rilevamento e invariato rispetto a quanto registrato un anno fa.

A livello regionale il Ticino presenta la tendenza peggiore, l'unica in negativo, pari -5% (-2 rispetto al trimestre precedente, -8 punti sull'anno). Un indicatore di 0% è osservato nella Svizzera orientale (+9%), al cui interno si trovano anche i Grigioni, e nella regione del Lemano, lievemente positivi sono la Svizzera centrale (+1%) e l'Espace Mittelland (+3%), mentre maggiore propensione ad assumere è stata rilevata a Zurigo (+6%) e nella Svizzera nord-occidentale (+18%), la zona che comprende Basilea.

I rami in cui regna maggiore ottimismo sono quelli delle attività finanziarie e dei servizi alle imprese (+9%). Negativi sono comparto alberghiero e della ristorazione (-1%) e soprattutto la costruzione (-4%).

Anche la grandezza delle società svolge un ruolo importante nella propensione ad ampliare gli effettivi. Le realtà che danno prova di ottimismo sono quelle grandi: le imprese con almeno 250 occupati presentano una previsione netta dell'impiego di +9%, quelle medie (50-250 dipendenti) di +8%. Pessimiste sono invece le ditte piccole (10-50), a -2%, e le micro-imprese (fino a 9), che si trovano a -4%.

Agli operatori è stato anche chiesto quando prevedono di tornare ad assumere a un livello uguale o superiore di quanto avveniva prima dello scoppio della crisi del coronavirus: l'11% ha indicato come scadenza luglio, il 10% fine anno, il 65% dice di non aver cambiato approccio il 14% non dà risposta.

Interessante, anche in un'ottica ticinese, è lo sguardo al di là della frontiera. L'Italia è il quarto paese peggiore fra quelli considerati a livello mondiale, con indicatore a -2%. Gli altri stati confinanti presentato valori migliori della Confederazione: Germania e Austria +3%, Francia +7%:

Lanciata oltre 50 anni or sono negli Stati Uniti, l'indagine di Manpower si è estesa nel frattempo a 43 paesi e territori. Al sondaggio di gennaio hanno risposto 42'000 direttori delle risorse umane o responsabili del reclutamento in seno a imprese pubbliche e private.