Ecco i motivi Il 2023 miglior anno in Ticino per quel che riguarda la qualità dell'aria

SwissTXT / red

24.7.2024 - 10:34

Il tipico smog invernale
Il tipico smog invernale
DT

Diossido d’azoto, ozono e polveri fini in Ticino: per i tre principali inquinanti è stato il miglior anno dall’inizio delle misurazioni.

SwissTXT, SwissTXT / red

Se è vero che l’aria passata non inquina più, il 2023 è stato in ogni caso il miglior anno dall’inizio delle misurazioni per tutti e tre i principali inquinanti.

Secondo i dati del rapporto sulla «Qualità dell’aria in Ticino», pubblicato mercoledì dal Dipartimento del territorio, le concentrazioni di diossido di azoto, ozono e polveri fini sono risultate in diminuzione in gran parte delle località monitorate.

«Oltre a delle condizioni meteorologiche eccezionalmente favorevoli alla diluizione degli inquinanti, particolarmente incoraggiante per l’evoluzione delle concentrazioni è la marcata diminuzione dei valori registrati nel 2023 rispetto ai 5 anni precedenti», evidenzia il comunicato.

Diossido d’azoto ovunque nei limiti di legge

Le medie annue del diossido di azoto, dopo una breve stagnazione, tornano a presentare un sensibile calo, come dimostra la media annua complessiva di tutte le stazioni di misura, che scende di ben due unità allungando una serie di primati stabiliti durante gli ultimi anni con sempre maggiore frequenza e regolarità. Oltre a rispettare ovunque i limiti di legge annui e giornalieri, tutte le stazioni di misura stabiliscono infatti nuovi minimi storici, così come la stragrande maggioranza dei campionatori passivi (circa 160 punti di misura distribuiti sul territorio ticinese).

Ozono in calo grazie all’estate meno calda

In linea con il tipico andamento altalenante, il numero di ore di superamento del limite orario per l’ozono nel 2023 presenta una forte e generalizzata riduzione, dopo che nel 2022 era stato registrato un numero totale annuo di superamenti tra i più alti dall’inizio dei rilevamenti. All’origine di questo miglioramento c’è, come rileva l’Ufficio dell’aria, del clima e delle energie, «un’estate sensibilmente meno calda e meno soleggiata della precedente, nonché frequenti precipitazioni in primavera, così come durante i mesi di agosto e settembre».

L’inverno mite abbassa le polveri sottili

Rispetto all’anno precedente il 2023 presenta una sensibile diminuzione delle medie annue delle polveri fini (PM10 e PM2.5), principalmente riconducibile alla quasi totale assenza di situazioni di stabilità atmosferica soprattutto durante il periodo invernale, risultato uno dei più miti a Sud delle Alpi dall’inizio delle misure nel 1864. A differenza del 2022, il cui inverno è pure stato caratterizzato da temperature superiori alla media, scarse precipitazioni e soleggiamento abbondante, nel 2023 si sono registrati frequenti periodi di instabilità atmosferica anche durante il resto dell’anno, con una conseguente diminuzione delle medie annue.

Meteo favorevole, ma anche progresso tecnologico

Detto dell’influsso delle condizioni meteorologiche sulle concentrazioni di inquinanti (perlopiù positivo nel 2023), il Cantone rileva che sempre più determinante negli ultimi anni è anche l’effetto attribuibile al progresso tecnologico nei principali ambiti delle attività umane (traffico, settore industriale, economie domestiche).

Per l’autorità cantonale le strade da seguire, in particolare per la diminuzione del diossido d’azoto, sono due: da un lato il ricorso a provvedimenti tecnici in grado di diminuire le emissioni alla fonte e il passaggio all’elettromobilità, dall’altro la riduzione dei consumi (per esempio i chilometri percorsi in auto, anche e soprattutto attraverso l’utilizzo del trasporto pubblico, oppure anche il fabbisogno energetico degli edifici, attraverso una migliore isolazione termica) e dunque indirettamente la riduzione delle emissioni.