Quanto costano all'economia ticinese le quarantene?
Molte aziende stanno condividendo l'incertezza del momento costellata, a differenza di questa primavera, di assenze fra il personale date da quarantene o decisioni di isolamento quando un tampone risulta positivo. Sono circa 4'500 infatti le persone costrette in casa in Ticino.
«Il problema è l'incertezza. Bisogna essere molto flessibili nell'organizzazione. Se prima la pianificazione si faceva due volte al mese, adesso si fa due volte al giorno», ha raccontato Oliviero Terrani, della Terrani carni, azienda attiva nel settore dell'alimentazione, ai microfoni della RSI.
Serie difficoltà anche nell'artigianato
Tra i settori dove si avvertono le prime difficoltà vi è anche quello degli artigiani già alle prese con altri impedimenti. «C'è preoccupazione nel settore. Le complicazioni a livello operativo sono dovute alle misure di sicurezza accresciute. Chiaro che ai primi segnali è meglio circoscrivere queste situazioni in modo da garantire l'attività», conferma sempre alla RSI Piergiorgio Rossi, presidente dell'UAE, l'associzione ticinese dell'artigianato nell'edilizia.
Per molti, ha poi agguinto Rossi, un secondo lockdown potrebbe significare la fine dell'attività.
Il «problema» dei frontalieri
Soprattutto nel Sottoceneri e nel Locarnese ci sono molti frontalieri, e a questo proposito Andrea Puglia, responsabile dell'ufficio frontalieri dell'OCST, chiarisce la situazione legislativa: «I frontalieri residenti nelle zone rosse potranno regolarmente recarsi al lavoro in quanto il DCPM lo permette. Resta però da verificare se ricomincierà il controllo capillare alle frontiere, perché questo tornerebbe a creare ore di code alla dogana».