Munizioni scomparse Riazzino: caso archiviato, ma resta il dubbio sui 1'500 proiettili

SwissTXT / pab

25.7.2019 - 18:07

Proiettili (foto d'archivio)
Proiettili (foto d'archivio)
Keystone

L'inchiesta non ha fatto luce sulla sparizione di 1'500 munizioni. Per la giustizia militare valida l'ipotesi di un errore di conteggio.

Rimane il dubbio su dove siano finiti 1'500 proiettili dell’esercito spariti dal bunker sotto il Centro scolastico di Riazzino. La giustizia militare – come ha confermato ai microfoni della RSI il portavoce Mario Camelin – dopo mesi di indagini, ha deciso di non dar seguito all'inchiesta sulle munizioni sparite perché non è riuscita a spiegare dove siano finite.

Rircerche e perquisizioni infruttuose

Le ricerche erano partite dalla segnalazione, poco meno di un anno fa, di alcuni militi della Scuola sanitaria 42, che da poche settimane erano di stanza nella struttura. 

La polizia militare aveva dato seguito a numerose perquisizioni: agli stessi soldati, nei loro bagagli, nei mezzi dell’esercito e all’interno del centro della protezione civile.

Errore di conteggio? Nessuna prova

Inoltre, le verifiche che gli inquirenti hanno fatto nella contabilità non hanno portato ad alcun risultato certo.

Pertanto, la giustizia militare ha ritenuto valida l'ipotesi che ci sia stato un errore di conteggio, ma, senza alcuna prova certa, ha portato alla richiesta di archiviazione, accettata anche dal Colonnello di stato maggiore Daniel Meyerhofer, responsabile della scuola sanitaria 42.

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