COVID-19Riattivati i check point di fronte agli ospedali ticinesi
SwissTXT / pab
23.10.2020
L'aumento dei contagi in Ticino ha portato alla riattivazione di alcuni check point sanitari di fronte agli ospedali per agevolare la diagnosi e la presa a carico di persone potenzialmente affette dal virus.
Presidi a sostegno della sanità e gestiti dalla protezione civile che sta per tornare in campo. Il supporto dei militi della protezione civile, seppur in modo meno appariscente, non è comunque mai venuto meno.
«Tutt'oggi stanno supportando i check point sanitari, il trasporto dei tamponi ai laboratori e rinforzano il contact tracing, attualmente molto sollecitato», ha confermato ai microfoni della RSI Ryan Pedevilla, responsabile della Sezione del militare e della protezione della popolazione.
C'è sempre una regione di protezione civile di picchetto
Questa primavera sono stati mobilitati oltre 600 uomini sugli oltre 4'000 incorporati, che garantiscono il dispositivo cantonale in caso d'emergenza.
Attualmente, nelle prime fasi della seconda ondata, è presente «un dispositivo che deve far fronte alle varie emergenze che possono capitare sul territorio, quindi regolarmente c'è una regione di protezione civile di picchetto, capace di attivare velocemente una trentina di militi», aggiunge Pedevilla.
«A questi si aggiungono coloro che già danno man forte al dispositivo superando le 50 unità, a cui si aggiungono i professionisti che coordinano e danno una mano».
Una tendita alla Moncucco per fare i tamponi
Alla Clinica Luganese Moncucco venerdì è stata installata una nuova tendina. Non servirà al triage dei pazienti, ma all'esecuzione dei tamponi diagnostici, senza appuntamento e senza prima doversi recare dal proprio medico.
Una novità che permetterà di sgravare, almeno in parte, il lavoro negli studi dei generalisti attivi in Ticino che nelle ultime settimane è aumentato notevolmente, come confermato alla RSI dal presidente dell'Ordine dei medici Franco Denti.