Ticino Legittima difesa, il Ghiro: «Rivoti il Gran Consiglio»

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29.4.2021 - 18:27

Giorgio Ghiringhelli
Giorgio Ghiringhelli
Ti-Press

A seguito della decisione del Tribunale federale di annullare la votazione popolare cantonale sulla legittima difesa, tenutasi in Ticino nel febbraio 2020, Giorgio Ghiringhelli propone una soluzione per evitare un nuovo voto, ma la fattibilità giuridica è dubbia

«Intendo scrivere ai granconsiglieri indicando la possibilità di rivotare sull'iniziativa» che avevano respinto nel 2019. Se il Parlamento approvasse «non l'iniziativa, ma il controprogetto che era stato presentato da alcuni deputati, noi ritireremmo il nostro testo perché il controprogetto ci soddisfaceva. Non ci sarebbe una seconda votazione e una seconda spesa inutile», spiega ai microfoni della RSI.

Il Ghiro suggerisce di uscire così dall'impasse causato dalla sentenza del TF che, accogliendo il suo ricorso, ha sancito appunto l'annullamento del voto.

Nell'opuscolo che accompagnava il materiale di voto, ha sancito Mon Repos, il Governo ticinese aveva fornito un'informazione «non oggettiva e in parte fuorviante», che potrebbe aver condizionato il risultato del voto, visto che i «no» prevalsero per sole 426 schede.

La proposta del Ghiro non piace a Giorgio Galusero

La proposta di Ghiringhelli non piace a Giorgio Galusero, che era relatore di maggioranza. «Non posso accettare e non vedo come il Gran Consiglio potrebbe tornare su una sua decisione», afferma sempre alla RSI.

Roberta Soldati, che aveva invece sottoscritto rapporto di minoranza e relativo controprogetto, è più possibilista, ma evidenzia il nodo giuridico: «Bisogna analizzare bene se è una cosa fattibile», dice.

Il voto in aula rimane infatti valido e il Tribunale federale scrive infatti chiaramente che il Consiglio di Stato deve organizzare una nuova votazione. I servizi del Parlamento confermano le perplessità, ma se sollecitati approfondiranno la questione.

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