RisparmiUna sola sede per la RSI e nuovi tagli al personale. Addio a 37 posti di lavoro
Swisstxt
12.6.2025 - 10:51
Tipress
Scatta la seconda fase del piano biennale che prevede un ulteriore risparmio di 7 milioni di franchi e la soppressione di 37 posti di lavoro a tempo pieno.
Dopo i risparmi per il 2025 (5 milioni di franchi e soppressione di 15 posti di lavoro), per la RSI scatta la seconda fase del piano biennale annunciata a settembre 2024, che prevede entro il 2026 un ulteriore risparmio di 7 milioni di franchi e il taglio di 37 posti di lavoro a tempo pieno.
Le misure sono state presentate giovedì dal direttore RSI Mario Timbal, ricordando che sono dovute alla parziale compensazione del rincaro sul canone decisa dal Consiglio federale e alla diminuzione degli introiti pubblicitari.
Ci saranno dei licenziamenti
La riduzione dei posti di lavoro sarà gestita, si legge sul sito dell'emittente di Comano, «per quanto possibile, attraverso fluttuazioni naturali e pensionamenti anticipati con piano sociale; nonostante questo sono previsti dei licenziamenti.»
«I risparmi interesseranno ogni settore dell’azienda, e le unità direttamente coinvolte saranno informate nel più breve tempo possibile.»
Le parole di Timbal per spiegare le misure prese
«Abbiamo lavorato sull’offerta, sulle modalità produttive e sulla riorganizzazione dei ruoli di supporto per garantire i risparmi necessari e allo stesso tempo il nostro mandato di servizio pubblico» , ha spiegato il direttore Timbal
«Anche in un contesto di costante riduzione delle risorse vogliamo però continuare a rinnovare la nostra offerta».
Infatti: «Tra le novità in preparazione, da settembre, proporremo su LA 1 un nuovo appuntamento quotidiano in diretta, realizzato grazie alla collaborazione tra Informazione, Cultura e Sport.»
Addio alla sede di Besso: «Un passaggio cruciale»
Inoltre, ha proseguito Timbal: «Ci apprestiamo a lasciare la storica sede radiofonica di Besso, che diventerà la Città della Musica, per riunire radio, televisione e digitale nel nuovo Polo RSI di Comano.»
«Si tratta di un passaggio chiave verso una maggiore integrazione produttiva tra i diversi media, che aprirà la strada a nuove sinergie e ulteriori risparmi».