ItaliaEnrico Letta: «Noi non invaderemmo il Ticino, anche se...»
hm, ats
30.5.2022 - 15:10
L'Italia non invaderebbe il canton Ticino se la Confederazione dovesse proibire la lingua italiana: lo ha detto su Twitter Enrico Letta, ex presidente del Consiglio italiano (2013-2014) e attuale segretario del Partito Democratico, formazione che sostiene il corrente governo guidato da Mario Draghi.
Keystone-SDA, hm, ats
30.05.2022, 15:10
30.05.2022, 17:05
SDA
Rispondendo indirettamente con un tweet a una intervista del ministro russo Sergei Lavrov, che si chiedeva cosa farebbe la Francia se il Belgio dovesse proibire il francese, Letta ha twittato: «No, Ministro Lavrov, la Francia non invaderebbe il Belgio e l'Italia non occuperebbe il Ticino, uccidendone soldati e civili. Questa è la differenza tra noi e voi. Tra le democrazie europee e il vostro regime».
No, Ministro #Lavrov, la Francia non invaderebbe il Belgio e l’Italia non occuperebbe il Ticino, uccidendone soldati e civili. Questa è la differenza tra noi e voi. Tra le democrazie europee e il vostro regime. #Ucraina#Putinhttps://t.co/iLVhfs86LM
Come noto nel secolo scorso lo stato italiano sviluppò piani per invadere e occupare la Confederazione, strappandole i territori italofoni. In particolare il cosiddetto piano Vercellino, sviluppato nel 1940 dallo stato maggiore, prevedeva l'annessione all'allora Regno di Italia – con capo di governo Benito Mussolini – del sud della Alpi.
Del tema parla un libro pubblicato abbastanza di recente (2020) da Leonardo Malatesta, «L'invasione della Svizzera. Piani di guerra italiani dal 1861 al 1943».