Dipendenti pubblici Taglio delle pensioni, protesta a Bellinzona 

Swisstxt / Red

14.12.2022 - 20:45

Almeno un migliaio di persone è scesa in piazza Governo, mercoledì, per manifestare contro la diminuzione delle rendite dei dipendenti pubblici.

SwissTXT, Swisstxt / Red

La protesta è stata promossa dalla ErreDiPi – la Rete per la Difesa delle Pensioni. Il nocciolo della questione è il risanamento della cassa pensioni dello Stato che conta oltre 16'000 affiliati. La politica propone una riduzione del 20%, che si aggiunge a un precedente taglio.

I manifestanti hanno voluto fare pressione sul Parlamento, circondando simbolicamente Palazzo delle Orsoline, dove era riunito, ricorda la RSI. I manifestanti chiedono che si ridiscuta la riduzione. È la seconda chiamata per i dipendenti pubblici, già radunati in oltre 3'000 a settembre.

«Ribadiremo la nostra opposizione»

Enrico Quaresmini, del gruppo «Rete per la difesa delle pensioni», ha detto dalla piazza ai microfoni dell'emittente di Comano: «Ribadiremo la nostra opposizione a qualsiasi diminuzione delle rendite. Chiederemo inoltre di essere ricevuti e di poter partecipare alle negoziazioni. Chiediamo una discussione aperta perché stanno cambiando alcuni parametri economici-finanziari decisivi. È comunque evidente il tentativo di spostare la discussione a dopo le votazioni».

Dalla prima manifestazione è stato formato un tavolo di lavoro grazie al quale ErreDiPi ha potuto discutere con i consiglieri di Stato Manuele Bertoli e Christian Vitta. Ma «il taglio è rimasto. Massiccio, indiscriminato e ingiusto. Io non lo accetto e come me non lo accettano altre 17’000 persone», dice Quaresmini.

Oltretutto, Quaresmini e un'altra persona dell'ErreDiPi sono toccate da un'inchiesta disciplinare del Governo per aver usato l'indirizzario di posta elettronica dell'Amministrazione Cantonale per informare sulla campagna contro il taglio. Una prossima mobilitazione è prevista per il 15 marzo.

La reazione del Gran Consiglio

La protesta attorno a Palazzo delle Orsoline, riporta la RSI, ha portato alla sospensione dei lavori parlamentari. La presidente Gina la Mantia, dopo una lunga pausa, ha dichiarato che la manifestazione ha «generato in alcuni deputati preoccupazioni e malessere».

L'edificio è stato brevemente recintato con una transenna di plastica. Questo, ha detto La Mantia, «costituisce un impedimento del regolare svolgimento dei lavori parlamentari» e «ha generato un senso d'insicurezza e disagio in alcuni deputati».

L'Ufficio presidenziale del Legislativo condanna «fermamente quanto accaduto, anche se fosse stato un atto simbolico» e condanna «qualsiasi altro atto di natura intimidatoria», ha detto la presidente. 

Queste dichiarazioni hanno causato alcune contestazioni in aula, ma La Mantia non ha voluto dar loro seguito. Verso le 20.00 è stata ripresa la seduta, col dibattito dei temi all'ordine del giorno.