Covid Terrazze aperte in Ticino, dopo una settimana: «Ne è valsa la pena», dubbi sul futuro

pab

26.4.2021

 Nella foto d'illustrazione la veduta esterna delle terrazze aperte al pubblico a Lugano questo fine settimana.
Nella foto d'illustrazione la veduta esterna delle terrazze aperte al pubblico a Lugano questo fine settimana.
Ti-Press/Keystone

La prima settimana con le terrazze dei ristoranti aperte, decisa come allentamento delle misure anti-Covid, è finita. Secondo le testimonianze raccolte dalla RSI in Ticino è stato un successo. GatroTicino chiede più aiuti a Bellinzona, che sta valutando le proposte.

Le terrazze dei ristoranti sono state aperte lunedì scorso come deciso dal Governo federale dopo il lieve allentamento delle misure per combattere la pandemia da Covid-19. Dopo una settimana è giunto il momento di fare un primo bilancio.

Stando alle testimonianze raccolte dalla RSI presso alcuni ristoratori nei maggiori centri urbani del cantone è stata un'ottima settimana in cui si è avuto un forte afflusso di clienti. Detto altrimenti, come affermato per esempio da Marco Lucchetti del Grotto Valletta di Massagno: «Ne è valsa la pena. È stata una buonissima settimana, abbiamo fatto dei bei numeri».

Non mancano però i timori per il futuro: «Siamo in mano al tempo e la settimana prossima dicono che piove» termina Lucchetti. Infatti il successo delle terrazze dipende molto dalla meteo, che, stando alle previsioni, non promette nulla di buono. Da inizio settimana il sole caldo lascerà spazio a piogge per quasi cinque giorni. 

Più aiuti in arrivo da Bellinzona?

Massimo Suter, presidente di GastroTicino, già giovedì aveva scritto al Governo ticinese chiedendo un potenziamento degli aiuti. «Preoccupazioni che raccogliamo», ha affermato Norman Gobbi alle Cronache della Svizzera italiana, ricordando come il Governo avesse segnalato in sede di consultazione le disparità fra chi dispone di una terrazza e chi non ce l'ha e le problematiche in caso di maltempo. "Come Consiglio di Stato stiamo valutando le misure da adottare".

Con la prospettiva di nuove aperture a fine di maggio, «dovremo comunque riconoscere maggiori aiuti ai settori economici che saranno chiusi non per 4 ma per quasi 5 mesi. Ci sarà, continua Gobbi, un adeguamento delle percentuali riconosciute».

Sollecitato sulla nuova strategia delle tre fasi legata alla campagna di vaccinazione, il presidente dell'Esecutivo vede il punto debole proprio nell'avanzamento di quest'ultima: «Sappiamo dei problemi che ci sono a livello di approvvigionamento».