Divieto di fuochi all'aperto Turisti sensibilizzati sui treni sul rischio di incendi in Ticino

SwissTXT / red

9.4.2023

A causa della siccità, in Ticino il rischio di incendi è di grado 3. Qui un'immagine del fumo derivato dalle fiamme divampate in zona Madonna della Fontana sopra l'abitato del quartiere di Solduno.
A causa della siccità, in Ticino il rischio di incendi è di grado 3. Qui un'immagine del fumo derivato dalle fiamme divampate in zona Madonna della Fontana sopra l'abitato del quartiere di Solduno.
archivio Ti-Press

Le FFS e le Südostbahn hanno diffuso il messaggio del divieto assoluto di accendere fuochi all'aperto in vigore. La speranza è prevenire roghi evitabili.

SwissTXT / red

Chi è arrivato in Ticino in questi giorni con le FFS o la Südostbahn si sarà accorto dei messaggi che chiedono di rispettare i divieti di accendere fuochi all'aperto, a causa dell'elevato pericolo incendi.

Questa comunicazione non si era mai sentita in passato e segue una segnalazione a Berna da parte del Ticino, che ritiene importante informare chi viene dal nord delle Alpi del rischio di roghi, data l'enorme siccità. Il fatto che se ne parli sui treni è una novità, a dimostrazione che il pericolo marcato nella Svizzera italiana è davvero da non sottovalutare.

«L'UFAM ha già segnalato il divieto di incendio sui suoi canali Twitter e sul portale federale dei pericoli naturali waldbrandgefahr.ch», spiega alla RSI Barbora Neversil, addetta all'informazione sui pericoli naturali dell'Ufficio federale dell'Ambiente (UFAM). «I turisti però potrebbero non essere al corrente del divieto assoluto di accendere fuochi», precisa Neversil, e «siamo molto felici che le Ferrovie Federali Svizzere e le Südostbahn sostengano il Canton Ticino e l'UFAM, diffondendo il messaggio anche sui treni», aggiunge.

Questa comunicazione non raggiunge però chi viaggia in automobile: «Dopo Pasqua l'UFAM valuterà questa innovazione e verificherà l'utilità di altri canali. Si potrebbero ipotizzare annunci sulle autostrade, sugli autopostali e così via», ha spiegato l'addetta all'informazione dell'UFAM.

Tutto questo, nella speranza che il problema alla base del mancato rispetto dei divieti sia davvero una mancanza di informazione, e non di buon senso e responsabilità.