URC2022 Ecco la «Dichiarazione di Lugano» che sancisce sette principi

bt, ats

5.7.2022 - 11:38

Il presidente della Confederazione Ignazio Cassis ha presentato martedì i sette principi sanciti nella Dichiarazione di Lugano nel quadro della Conferenza sulla ricostruzione dell'Ucraina. 

Keystone-SDA, bt, ats

Essi riguardano i temi delle riforme, del partenariato, della trasparenza, della partecipazione, dell'uguaglianza, della sostenibilità e dell'impegno di attori nazionali e internazionali.

A Lugano è stato avviato il processo di ricostruzione dell'Ucraina sul piano globale, ha dichiarato Cassis, presentatosi sul palco insieme al primo ministro di Kiev Denys Shmyhal. Il ticinese, dopo un minuto di silenzio in memoria delle vittime del conflitto, ha parlato di «prima tappa chiave di un lungo percorso».

Il documento adottato getta le basi per il lavoro che aspetta il Paese nel dopoguerra, oltre che condannare fermamente l'aggressione militare russa.

Nella «Dichiarazione di Lugano» i partecipanti alla conferenza garantiscono il loro pieno sostegno alla ricostruzione e affermano che valori come integrità, trasparenza (in primis la lotta alla corruzione) e responsabilità saranno essenziali per il successo di tale processo, al quale prenderanno parte sia il settore privato che la società civile.

Kiev piloterà la ripresa, con l'appoggio della comunità internazionale. Sempre secondo il documento, la ricostruzione dovrà includere tutti, anche le minoranze. Inoltra, essa non si limiterà alle infrastrutture e alle istituzioni, ma comprenderà aspetti economici, sociali e ambientali.

Shmyhal esprime gratitudine per l'aiuto promesso

Shmyhal ha espresso la propria gratitudine per l'aiuto promesso. Ha inoltre sottolineato che i lavori relativi alla ricostruzione inizieranno fra quattro ore, facendo riferimento a una tavola rotonda economica organizzata nel pomeriggio sempre nella città ticinese. «Tutto quello che è stato distrutto sarà rifatto meglio di prima», ha assicurato il primo ministro.

Il piano di ricostruzione presentato ieri da Shmyhal è stato pure approvato dai partecipanti alla conferenza nella Dichiarazione di Lugano. Tale progetto dovrà essere adattato ai mutamenti della situazione: attualmente Kiev stima i costi necessari in 750 miliardi di dollari.

Conclusa la parte principale

Con la presentazione della «Dichiarazione di Lugano» si è conclusa la parte principale della conferenza, indica in un comunicato il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE).

In totale, alla riunione hanno preso parte 58 delegazioni internazionali. L'evento è stato ospitato dalla Svizzera quale «partner di lunga data dell'Ucraina sul piano politico, economico e culturale».

Nel pomeriggio, come annunciato da Shmyhal, è in agenda un forum economico organizzato dalla Segreteria di Stato dell'economia (SECO) insieme agli ucraini, con la presenza dello stesso primo ministro di Kiev, di Cassis e della segretaria di Stato all'economia, Marie-Gabrielle Ineichen-Fleisch. L'obiettivo è valutare in che modo il settore privato potrà contribuire alla riedificazione del Paese.

Come già noto, il secondo vertice incentrato sulla ricostruzione dell'Ucraina verrà organizzato l'anno prossimo dai britannici. La Germania ha dal canto suo manifestato l'intenzione di accogliere un ulteriore evento sul tema nel 2024.