Nona edizione AntiracupUn calcio al razzismo a Giubiasco
SwissTXT / pab
23.7.2022
Il torneo calcistico Antiracup è tornato in campo oggi, sabato, a Giubiasco. Le discriminazioni razziali sono un fenomeno riscontrato anche in Ticino: dodici le segnalazioni quest'anno.
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23.07.2022, 21:47
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È andata in scena oggi, sabato, a Giubiasco la nona edizione della Antiracup Ticino alla quale hanno partecipazo trenta squadre amatoriali di ogni genere. Dopo due anni di sto a causa della pandemia, si è potuto infatti svolgere il torneo di calcio contro il razzismo e le discriminazioni.
«Quelle interamente formate da migranti, altre che noi chiamiamo ‹da bar› e quelle che si rifanno a dei movimenti politici» ha spiegato ai microfoni della RSI Nicole, una delle organizzatrici. «Lo scopo della giornata è di ritrovarsi tutti assieme e giocare a calcio, creando così una comunità e dell'aggregazione».
Discriminazione razziale anche sul posto di lavoro
La discriminazione esiste anche nel nostro cantone e non solo nel moendo dello sport, ma anche sul posto di lavoro, come ha confermato Mariaelena Biliato, responsabile del consultorio ticinese della Commissione federale contro il razzismo, gestito dalla sede svizzera dell'Associaizone cristiane lavoratori italiani (ACLI). «Dall'inizio dell'anno abbiamo ricevuto quattordici segnalazioni di cui dodici riguardano episodi di razzismo e xenofobia».
«I casi più frequenti sono stati episodi di insulti, offese o l'utilizzo di epiteti razzisti contro la provenienza, l'etnia o il colore della pelle delle persone» ha spiegato Mariaelena Biliato alla RSI. In particolare sono episodi accaduti in ambito lavorativo, mentre altri due casi sono successi nel contesto del proprio quartere e nella scuola.
La situazione in Ticino rispecchia quella elvetica. Secondo il rapporto 2021 della rete di consulenza per le vittime del razzismo - ha sottolineato alla RSI Biliato - su 630 casi segnalati in cui è stata ravvisata una discriminazione razziale, la maggior parte sono casi di razzismo contro le persone di colore e di xenofobia. E la maggior parte di questi episodi avviene proprio sul posto di lavoro