I costi esplodonoGli Spitex pubblici chiedono a Bellinzona «un freno ai privati»
Swisstxt / pab
8.11.2023 - 14:45
Gli Spitex pubblici chiedono a Bellinzona una moratoria su enti e persone autorizzate a esercitare nel settore. Infatti denunciano l'esplosione dei servizi privati e una «fuga di infermieri per 10’000 franchi al mese». Lo riferisce la RSI.
08.11.2023, 14:45
08.11.2023, 15:00
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Mercoledì mattina la Conferenza ticinese dei Servizi di assistenza e cura a domicilio ha fatto una richiesta al Governo di regolamentare al più presto il settore.
E questo perché, come hanno spiegato in conferenza stampa a Camorino: «Negli ultimi anni si è assistito a un’esplosione incontrollata di Spitex privati, passati dai 24 del 2016 agli oltre 60 di oggi, ma soprattutto di infermiere e infermieri indipendenti che operano nelle cure a domicilio, passati nello stesso periodo da 210 a oltre 500».
Un «mercato selvaggio» problematico
Le sei associazioni raggruppate nella Conferenza parlano apertamente di un «mercato selvaggio».
E questo ambiente, secondo loro, provoca gravi problemi che toccano la qualità e l'effettiva necessità delle cure erogate, i costi a carico dei contribuenti, pagati in parte tramite le casse malati e il Cantone, e, da ultimo, ma non meno importante, riguardano l’indebolimento del sistema ospedaliero e degli istituti per anziani ticinesi.
«Il Consiglio di Stato deve intervenire»
Lo scopo della presa di posizione, oltre che quello di denunciare la situazione, è di chiedere all’autorità cantonale un immediato intervento, introducendo una moratoria su enti e persone autorizzate ad esercitare nell’ambito delle cure a domicilio, ma pure portando da 2 a 5 gli anni il periodo di pratica professionale necessaria per ottenere l’autorizzazione a operare come indipendenti nel settore.
A sostegno delle proprie tesi la Conferenza ha fornito diverse cifre, spiegando l'esplosione dei costi a carico di Cantone e Comuni. Tali contributi pubblici agli Spitex privati e agli infermieri indipendenti sono cresciuti, tra il 2015 e il 2021, del 377%, passando da 2,7 milioni a quasi 13 milioni. I soldi versati agli Spitex pubblici sono cresciuti invece solo del 22%.
I conti pubblici esplodono, come le ore fatturate dai privati
A livello di spesa pubblica, stando agli Spitex pubblici, i costi sarebbero fuori controllo. Citando il documento di riferimento, la Pianificazione integrata LANZ-LACD 2021-2030, la previsione di costo totale (di Cantone e Comuni) sarà di 53 milioni di franchi all’anno nel 2030 per i Servizi di assistenza e cura a domicilio pubblici.
«Nel preventivo 2024 è inserita la cifra di circa 31 milioni. Quindi è molto probabile che nel 2030 i costi previsti saranno rispettati».
Sul fronte dei privati, invece, il tetto di contributi per il 2030 supera di poco gli 11,5 milioni: «Nel preventivo 2024 alla voce contributi ai servizi e agli operatori privati è inserita la cifra di 18,7 milioni (3,7 del cantonale). quindi già l’anno prossimo verrà ampiamente superato il tetto fissato dalla Pianificazione approvata dal Gran Consiglio per il 2030», hanno detto i relatori.
Sono pure esplose, hanno aggiunto, le ore fatturate all’assicurazione malattia obbligatoria che, tra il 2015-21, sono cresciute del 170% per gli Spitex privati e del 98% per gli infermieri.
Nello stesso lasso di tempo le ore fatturate alla casse malati dagli Spitex pubblici sono aumentate del 13%.
Infermieri in fuga da ospedali e case anziani per i guadagni
In parallelo si assiste alla «fuga di infermiere e infermieri da ospedali e case anziani». I motivi, hanno spiegato i rappresentanti degli Spitex pubblici, possono essere molti, «ma a quanto ci risulta, quello principale è un ragionamento di carattere finanziario: mi metto in proprio e guadagno 10’000 franchi netti al mese».
Le sei organizzazioni rappresentate della Conferenza (SCuDo, Spitex Tre Valli, Maggio, ACD, ABAD e ALVAD) hanno sottolineato di non voler mettere in discussione il libero mercato: «Rileviamo unicamente che nel settore ticinese delle cure a domicilio il mercato non è soltanto libero, ma totalmente incontrollato».
Senza un rigoroso freno da parte di Bellinzona, hanno sottolineato ancora gli Spitex pubblici, «ci saranno pesantissime conseguenze finanziarie per il Cantone, per le casse malati e, soprattutto, per i Comuni».