Lugano Un osservatorio della criminalità organizzata all'USI

Swisstxt

12.5.2021 - 12:46

Una collaborazione fra USI e RSI
Una collaborazione fra USI e RSI
tipress

Un osservatorio della criminalità organizzata vede la luce all'Università della Svizzera italiana.

Legato all'Istituto di diritto, avrà «due fronti di attività», afferma il responsabile operativo Francesco Lepori, giornalista della RSI. «Da un lato l'aggiornamento continuo dell'archivio, messo a disposizione di studenti e ricercatori» (già si seguono due laureandi e ci sono stati contatti con atenei anche all'estero) e dall'altro «gli eventi sul territorio, dalle lezioni non solo accademiche ai convegni come quello che terremo il 16 settembre all'USI».

Le mafie italiane sono giudicate attualmente una minaccia considerevole e nel dicembre del 2019 il Dipartimento federale di giustizia e polizia aveva lanciato l'allarme sulla loro diffusione e attività in svariati ambiti. «È un fenomeno esteso in tutta la Svizzera e radicato soprattutto nelle regioni di lingua tedesca», secondo il procuratore federale Sergio Mastroianni, ospite della conferenza stampa di presentazione di oggi, mercoledì.

«Il Ticino - ha aggiunto - è molto più sensibile e lo capisce meglio». Anche dalle intercettazioni di conversazioni fra mafiosi, ha spiegato, ci si rende conto di come a sud delle Alpi si sentano meno tranquilli.

Il ruolo dell'osservatorio

In tutto questo, spiega ancora Lepori, il ruolo dell'osservatorio sarà quello di «catalogare il materiale esistente» e soprattutto «un lavoro divulgativo, anche se rigoroso a livello scientifico», senza sostituirsi «all'autorità inquirente e giudicante».

Spesso gli affiliati sono bene inseriti nella società e in questo senso assume maggiore importanza «un'opera di sensibilizzazione». Lepori ricorda come un tempo i boss di Cosa Nostra non nascondessero la loro ricchezza, mentre la 'ndrangheta oggi tiene un profilo basso ed è più difficile da riconoscere.

Nel 2014 venne arrestato per esempio Giuseppe Puglisi, che lavorava come frontaliere alle Officine di Bellinzona e faceva il volontario per la Croce Rossa.