Covid Il 30% dei casi dall'estero, Merlani: «Testatevi al rientro dalle vacanze»

Swisstxt / pab

22.8.2021

Il medico cantonale Giorgio Merlani
Il medico cantonale Giorgio Merlani
Ti-Press / archivio

I casi in Ticino sono in aumento anche a causa dei rientri dalle ferie. Per il medico cantonale Giorgio Merlani, espressosi ai microfoni della RSI, è opportuno fare un tampone prima di tornare al lavoro.

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Come hanno dimostrato l'esempio di Berna, dove il numero di allievi risultati positivi nella prima settimana di scuola è aumentato di circa sei volte rispetto al periodo precedente alle vacanze scolastiche, e pure quello delle scuole di Malans, al rientro dalle ferie estive in valigia capita a volte che si infiltri un ospite indesiderato: il Covid. 

Siccome non ci sono più Paesi nella lista rossa svizzera, che impone la quarantena al rientro, gli esperti della Confederazione invitano tutti a testarsi.

Anche in Ticino l'aumento dei casi è dovuto, per circa un 30%, alla fine delle ferie. Il medico cantonale Giorgio Merlani è d'accordo sulla bontà di sottoporsi a un test preventivo, come ribadito alla RSI: «Ognuno è libero di fare le vacanze un po' più serenamente, di partecipare alla movida, ma prima di andare a lavorare in ospedale mi farei un test».

Dai giovani il virus passa agli adulti

A fare la differenza non sono tanto le zone d'arrivo, ma il comportamento individuale: «Sono i giovani che, rientrati dopo aver partecipato a feste o essere andati in discoteca, risultano più spesso positivi. Più che una zona o l'altra, è il comportamento adottato a fare la differenza».

È stato detto più volte: spesso nei giovani il decorso in caso di positività è leggero, ma Merlani sottolinea ancora una volta quale sia uno dei problemi: «Il virus passa allo zio o la nonna o alle persone vulnerabili. Per il giovane non è un problema, ma contribuisce alla moltiplicazione e il virus non aspetta altro».

Meglio fare il test in farmacia

Detto dell'importanza di fare un tampone, il medico cantonale consiglia di recarsi prevalentemente in farmacia, piuttosto che usare il test rapido fai da te: «Se non si hanno sintomi, meglio quello che niente. In farmacia però sono ancora gratuiti e fatti da professionisti, ci danno sicuramente una sicurezza superiore».

Il medico vedrebbe anche di buon grado la possibilità di usare le mascherine nelle prime due settimane di scuola: «È un buon punto, darà sicuramente un mano. Spero che poi dopo le due settimane si possa fare una rivalutazione secondo l'andamento epidemiologico».