Inchiesta Un ticinese su cinque usa psicofarmaci

SwissTXT / pab

25.1.2020

Immagine d'illustrazione
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Ti-Press

In Ticino circa 70mila persone, ossia il 20% della popolazione, assume regolarmente psicofarmaci. Il dato, reso pubblico venerdì e riportato dal sito della RSI, pone il Cantone ai vertici della classifica sul consumo di questi farmaci.

Numeri che preoccupano e che devono fare riflettere. A lanciare l’allarme è stato anche il professore Luca Gabutti, autore di uno studio sul consumo di benzodiazepine, dallo studio della trasmissione Patti Chiari. 

L’utilizzo di psicofarmaci, sonniferi e tranquillanti, è in continuo aumento. Lo stress di tutti i giorni, la difficoltà di conciliare vita lavorativa e famiglia spinge sempre più persone a fare ricorso alla chimica. Il problema è particolarmente evidente nella popolazione anziana: il 30% degli over 65 consumano terapie sedative.

La novità: i giovani li usano per sballarsi

Accanto al problema della dipendenza e della diffusione di questi farmaci tra gli adulti, l’inchiesta di Patti Chiari ha portato alla luce un altro fenomeno preoccupante: l’utilizzo degli psicofarmaci da parte dei giovani per sballarsi.

Xanax, alcol e marijuana, questo è il mix che va per la maggiore, con conseguenze devastanti per la salute fisica e mentale.

L’inchiesta ha inoltre svelato le fonti di approvvigionamento del farmaco da parte dei giovani: spaccio, pseudo farmacie online, mercato nero, dark web e la strada più ovvia: i medici.

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