COVID-19 Vaccinazioni in Ticino, Zanini: «Moderna ci frena»

SwissTXT / pab

14.4.2021

Il farmacista cantonale Giovan Maria Zanini
Il farmacista cantonale Giovan Maria Zanini
Ti-Press

Le aperture dipendono molto anche delle vaccinazioni dei gruppi a rischio, è stato confermato pure nell'ultima conferenza stampa del Consiglio federale. In Svizzera il 56% degli over 80 è stato vaccinato due volte. Più alto invece il dato in Ticino, dove la percentuale si aggira attorno al 65%.

Secondo il farmacista cantonale Giovan Maria Zanini si potrebbe fare meglio, ma il problema è sempre il solito: mancano i vaccini, specie di Moderna.

La penuria di preparati rallenta quindi la campagna di vaccinazione nazionale: infatti solo il 30% degli over 70 (il 16% in Ticino) si è già recato due volte nei centri adibiti appositamente alla somministrazione dei sieri. In questi giorni altri 6’000 over 75 al Sud della Alpi riceveranno una prima dose. Entro fine aprile tutti gli over 65 iscritti.

Una buona velocità, dice Zanini, ma al momento non si può fare di più: «Quello della fornitura è il problema di sempre, c'è dall'inizio. Saremmo pronti a fare fino a 5'000 vaccinazioni al giorno, oggi ne facciamo 2'200 perché non abbiamo materiale in più per inoculare», ha detto ai microfoni della RSI.

Incertezze su Moderna

Le maggiori incertezze arrivano da Moderna, la cui pianificazione complica i piani degli addetti ai lavori: «Le forniture di Pfizer da alcune settimane sono costanti, anche se non sono numericamente molto grandi. Settimana prossima arriveranno 5'000 dosi. Per Moderna non abbiamo invece garanzie nemmeno per la prossima fornitura che dovrebbe arrivare tra due settimane. Da lì in poi non abbiamo più informazioni. Quindi è molto difficile pianificare se veniamo informati con 2-3 giorni d'anticipo».