Altri si muovono da soliVaccino per il vaiolo delle scimmie? Il Ticino attende Berna
SwissTXT / red
22.8.2022
Il Cantone si aspetta che sia la Confederazione a procurare il vaccino, non ancora omologato in Svizzera. Altri si muovono da soli.
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22.08.2022, 11:14
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Di fronte all'attendismo della Confederazione, il canton Vaud insieme a Ginevra ha annunciato sabato di volersi rivolgere direttamente al fabbricante Bavarian Nordic per ottenere un numero di dosi di vaccino sufficiente a contrastare la diffusione del vaiolo delle scimmie.
«Le autorità hanno il dovere di proporlo alla popolazione», ha detto la consigliera di Stato Rebecca Ruiz a 24 Heures, ricordando che anche Zurigo, altro cantone particolarmente toccato, ha deciso di fare lo stesso passo.
Non così il Ticino: «Non so esattamente cosa stiano facendo gli altri cantoni, ma sappiamo che la Confederazione sta ultimando i preparativi e penso che il Consiglio federale farà molto presto un annuncio. Ci sono ancora basi legali da modificare. È chiaro che il vaccino verrà messo a disposizione dalla Confederazione», afferma il farmacista cantonale Giovan Maria Zanini ai microfoni della RSI.
Quindi, a suo avviso, non ha nessun senso prendere iniziative diverse, anche se è ancora difficile dire quando la vaccinazione sarà materialmente possibile nel Paese.
E Zanini ricorda che il vaccino non solo da noi non è omologato, ma nemmeno oggetto di una domanda a questo scopo. C'è poi da chiarire la questione della presa a carico: per categorie a rischio, la spesa potrebbe essere assunta almeno in parte dallo Stato o dalle casse malati.
Nuova emergenza di portata internazionale
Il 23 luglio l'Organizzazione mondiale della sanità ha dichiarato l'emergenza di portata internazionale. In Svizzera i casi accertati fino al 18 agosto sono 396. Non si registrano decessi.
Il vaccino, spiega ancora all'emittente di Comano Zanini, «riduce la possibilità sia di ammalarsi che di sviluppare decorsi gravi», ma non sarà l'unica possibilità che Berna dovrebbe offrire: «Ci sono anche prodotti terapeutici per persone che hanno già sviluppato i sintomi».
In altri Paesi le vaccinazioni sono già d'attualità: la Francia ha aperto 180 centri, in Germania sono state ordinate 250'000 dosi. La categoria più colpita è quella degli uomini omosessuali e bisessuali. L'organizzazione Pink Cross da tempo chiede a Berna di intervenire.