Le autorità sanitarie statunitensi hanno dato luce verde al farmaco a base di anticorpi sviluppato in Ticino dalla Humabs BioMed di Bellinzona.
L’annuncio fa seguito al via libera, pure emergenziale, già ricevuto dall’Europa e segna un altro passo importante in vista dell'omologazione del preparato anche in Svizzera, dove si attende il nullaosta dell'Ufficio federale della sanità pubblica. Il farmaco è una una delle tre terapie anticorpali contro il Covid a livello mondiale.
«Gli altri due erano un po’ più avanti a livello di autorizzazioni, ora le abbiamo anche noi e adesso la palla è in mano al nostro governo per procedere a un accordo con la nostra azienda in modo da poter mettere a disposizione dei pazienti anche questa soluzione», commenta ai microfoni della RSI il direttore della Humabs Filippo Riva.
«Noi abbiamo avuto un approccio differente»
La Svizzera punta infatti anche sui farmaci a base di anticorpi e finora sono appunto due quelli in commercio per via emergenziale. Come gli altri farmaci, anche quello sviluppato a Bellinzona è rivolto alla fase iniziale delle malattie soprattutto nelle persone a rischio o immunosoppresse, ed è efficace anche contro le nuove varianti.
«Noi abbiamo avuto un approccio differente, partendo dal sangue di un paziente contagiato dalla prima ‘versione’ del virus, di cui siamo andati a cercare una specie di tallone d’achille, un punto preservato. Questo ci permette, con un unico anticorpo e con una dose molto più bassa, di raggiungere gli stessi livelli d’efficacia, se non migliori, dei nostri concorrenti», conclude Riva.