Rinvio a giudizio Violentata in un cantiere del Luganese?

SwissTXT / pab

26.3.2021

Immagine d'illustrazione
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archivio Ti-Press

Stupro o rapporto consenziente? È il nodo che sarà presto chiamata a sciogliere la Corte delle Assise Criminali, davanti alla quale comparirà un 56enne italiano.

Il 24 maggio 2018, dopo una cena al ristorante, l’uomo condusse un’amica in un cantiere del Luganese, dove avrebbe poi abusato di lei.

Ricevuta la denuncia la procura si attivò, e nel settembre dello stesso anno scattò l’arresto. L’imputato venne scarcerato una novantina di giorni più tardi, ma l’inchiesta a suo carico proseguì; tanto da sfociare – ha appreso venerdì la RSI – in un rinvio a giudizio.

Alla sbarra il 56enne, difeso dagli avvocati Marco Bertoli ed Elio Brunetti, dovrà rispondere appunto di violenza carnale. Reato a cui si aggiungono sia la contravvenzione alla legge federale sugli stupefacenti (riferita al consumo di cocaina), sia l’ipotesi di violenza o minaccia contro le autorità e i funzionari (per le intemperanze manifestate durante un verbale).

Il processo si terrà l’11 maggio. A presiedere la Corte sarà il giudice Mauro Ermani. Nei confronti dell’uomo, che – come detto – si professa innocente, la procuratrice pubblica Valentina Tuoni chiederà una pena compresa tra i due e i cinque anni di carcere.