Traffico aereoVoli fra Ticino e Romandia, il Governo non intende promuoverli
cp, ats
16.11.2023 - 15:35
L'idea di ripristinare i collegamenti aerei fra il Ticino e la Romandia rischia di rimanere un sogno nel cassetto.
16.11.2023, 15:35
SDA
È quanto si evince dalla risposta del Consiglio federale a un'interpellanza di Marco Romano (Centro/TI), nella quale il governo ricorda che simili collegamenti si sono rivelati in passato per niente redditizi sul lungo periodo. Dal canto suo, l'esecutivo non giudica prioritario promuovere i voli interni vista la ristrettezza del Paese.
Nel suo quesito, Romano si dice preoccupato per i tempi di percorrenza troppo lunghi – dalle 4 alle 6 ore sia che si viaggi in treno o in automobile – per collegare il Ticino ai principali centri urbani della Svizzera francese. I recenti problemi alla rete ferroviaria e stradale hanno esacerbato a suo dire il problema dei collegamenti fra il cantone a sud delle Alpi e il resto della Svizzera.
Da qui la proposta del deputato ticinese di riflettere sulla possibilità di ripristinare i collegamenti aerei, anche con una deroga al divieto di cabotaggio, ossia consentendo a una compagnia di bandiera estera di effettuare collegamenti interni.
I collegamenti interni sono sono prioritari
Per il governo, tuttavia, il divieto di cabotaggio non ammette deroghe, a meno che non vi siano accordi internazionali in tal senso. L’attuazione di un cabotaggio reciproco sancito tramite accordo internazionale, precisa l'esecutivo, ovvero del diritto di trasportare passeggeri, posta e merci all’interno di un Paese terzo, viene attualmente bloccata dall’UE.
Oltre a ciò, scrive il Consiglio federale, benché sia nell’interesse della Confederazione avere un buon collegamento tra le diverse regioni del Paese, «negli anni passati si è potuto constatare che per alcune tratte nazionali non è possibile operare voli in modo redditizio sul lungo periodo».
L’unico collegamento offerto regolarmente all’interno della Svizzera è quello tra Ginevra e Zurigo e nella maggior parte dei casi si tratta di passeggeri in transito verso scali internazionali, sottolinea il governo.
Fra l'altro, nel suo rapporto risalente al 2016 sulla politica aeronautica, l'esecutivo ha sostenuto di non ritenere prioritaria la promozione attiva dei collegamenti aerei interni, «tenuto conto delle distanze interessate e del buon grado di sviluppo della rete ferroviaria e stradale».