Sondaggio La metà degli svizzeri non ritiene necessari i fuochi d'artificio per il Primo Agosto

daoe, ats

25.7.2024 - 10:53

Per metà degli svizzeri, i fuochi d'artificio rappresentano una tradizione fondamentale per i festeggiamenti del 1° agosto. (Foto simbolica)
Per metà degli svizzeri, i fuochi d'artificio rappresentano una tradizione fondamentale per i festeggiamenti del 1° agosto. (Foto simbolica)
Keystone

Per la metà degli svizzeri i fuochi d'artificio sono una componente fondamentale durante le festività del Primo Agosto. Un terzo degli elvetici non ritiene invece indispensabili gli spettacoli pirotecnici quando si tratta di celebrare il Natale della patria.

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Lo rivela un recente sondaggio condotto dall'istituto demoscopico YouGov, secondo cui il restante 17% degli intervistati non si è schierato né a favore, né contro la questione. Quasi un quinto ha dunque dichiaro di essere «neutrale» alla causa, forse la posizione più «svizzera», trattandosi della ricorrenza in cui si commemora la nascita della Confederazione.

L'apprezzamento dei fuochi d'artificio durante le festività è particolarmente elevato nella Svizzera francese: secondo il sondaggio, il 70% dei romandi li ritiene fondamentali per celebrare il Primo agosto. E a sud delle Alpi? L'indagine mostra che il 59% dei ticinesi considera i botti parte integrante del Natale della patria. Mentre nella Svizzera tedesca solo il 43%.

Nonostante ancora molti apprezzino gli spettacoli pirotecnici organizzati e offerti dai Comuni e dalle Città, considerandoli parte di una lunga tradizione, l'indagine mostra che il 60% degli intervistati è contrario all'accensione dei fuochi d'artificio da parte di privati. Tra gli argomenti principali di coloro che si oppongono ai consueti botti vi sono l'inquinamento ambientale, lo stress causato agli animali e il rischio di infortuni.

Una persona su cinque intende comunque far esplodere petardi e accendere le fontanelle nel proprio cortile privato, soprattutto i più giovani.

Al sondaggio condotto tra il 3 e l'8 luglio di quest'anno hanno preso parte 1'261 persone di età compresa tra i 18 e i 79 anni residenti nella Svizzera tedesca, in Romandia e in Ticino.

Verso un'iniziativa popolare

In Svizzera la questione sui fuochi d'artificio resta accesa (in tutti i sensi). Lo scorso 5 novembre è stata infatti depositata un'iniziativa a riguardo, che ha raccolto 137'193 firme valide.

L'iniziativa popolare «Per una limitazione dei fuochi d'artificio», chiede che le persone, gli animali e l'ambiente vengano protetti maggiormente dal rumore e dalle emissioni causate dai botti. Nello specifico, intende vietare ai privati la vendita e l'uso di fuochi d'artificio in tutta la Svizzera, eccezion fatta per fuochi d'artificio meno rumorosi, come bengala o fontanelle.

L'iniziativa, sostenuta da numerose organizzazioni animaliste e ambientaliste, contempla tuttavia la possibilità di accordare autorizzazioni eccezionali per eventi d'importanza nazionale come per esempio proprio il 1° agosto.

A gennaio il Consiglio federale ha invitato la popolazione a respinge il testo senza controprogetto, né diretto né indiretto. Secondo l'esecutivo, Cantoni e Comuni dispongono già delle basi giuridiche per limitare simili manifestazioni.