Libero scambio Accordo con l'Indonesia: le reazioni al «sì»

ats

7.3.2021 - 16:23

Anche se l'Accordo con l'Indonesia è stato approvato, l'alto numero di "no" ha sorpreso molti protagonisti della scena politica.
Anche se l'Accordo con l'Indonesia è stato approvato, l'alto numero di "no" ha sorpreso molti protagonisti della scena politica.
Keystone

Molte reazioni all'approvazione dell'Accordo di libero scambio con l'Indonesia vanno nella stessa direzione: l'alto numero di «no» ha sorpreso e va preso sul serio per le decisioni future.

Willy Cretegny, fautore del referendum contro l'intesa con l'Indonesia, non è assolutamente deluso dal risultato. Il comitato per il no – sostiene – ha infatti già vinto prima ancora del voto, poiché ha dato il via al dibattito sugli accordi di libero scambio.

Cretegny, contatta dall'agenzia Keystone-ATS, ha sottolineato che si tratta del primo referendum contro un accordo di questo tipo. Nonostante il «sì», secondo l'oppositore la lotta è tutt'altro che finita. Ci sarà ora da affrontare i prossimi accordi di libero scambio già in discussione.

Un risultato di misura

Non molto lontana la posizione del comitato per l'accordo. «Si è sempre soddisfatti quando si vince», ha sottolineato il consigliere nazionale ticinese Fabio Regazzi (Alleanza del Centro), ammettendo tuttavia che il risultato è particolarmente stretto, considerando che gran parte dello spettro politico e degli ambiti economici erano favorevoli.

In futuro bisognerà quindi «fare più attenzione e essere più sensibili» alle questioni ambientali e delle condizioni di lavoro. Non va però dimenticato che si tratta di accordi economici, e non è possibile «imporre tutto ciò che si vuole», ha precisato.

La consigliera nazionale Christine Badertscher (Verdi/BE) è rimasta dal canto suo positivamente impressionata dal «sì» arrivato solo di misura alle urne per l'accordo con l'Indonesia. Ora l'idea è fare pressione per un'applicazione sostenibile.

«L'alta quota di cittadini contrari deve essere presa in considerazione», ha detto all'agenzia Keystone-ATS. Il risultato risicato dimostra che bisogna investire nella sostenibilità. I Vedi cercheranno di imporre criteri più severi per l'importazione di olio di palma.

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