Svizzera-UE Accordo quadro, Cassis: «Conseguenze più gravi con un 'no' alle urne»

pl, ats

29.5.2021 - 13:54

"Sollevato che il Consiglio federale abbia preso una decisione dopo anni di tira e molla": Ignazio Cassis sulla fine dell'accordo quadro con l'UE (foto d'archivio)
"Sollevato che il Consiglio federale abbia preso una decisione dopo anni di tira e molla": Ignazio Cassis sulla fine dell'accordo quadro con l'UE (foto d'archivio)
Keystone

Un voto popolare contro l'accordo quadro avrebbe avuto conseguenze molto più gravi della decisione del Consiglio federale di interrompere i negoziati con l'UE. Lo ha detto Ignazio Cassis in un'intervista alla radio svizzero tedesca.

Keystone-SDA, pl, ats

A causa delle «differenze sostanziali» con l'UE, alla fine era chiaro per il Consiglio federale che la proposta «non sarebbe mai passata davanti al popolo», ha detto Cassis ai microfoni della «Samstagsrundschau» di SRF.

Questo è stato uno dei motivi per cui il governo si è preso la sua responsabilità e ha deciso di interrompere le trattative. Secondo il consigliere federale ticinese non sarebbe stato opportuno, in termini di politica interna, consultare il popolo su una proposta che lo stesso Consiglio federale non appoggiava.

«Conseguenze politiche dell'accordo più gravi»

Il governo non ha mai perso un voto sulla politica europea, ha precisato Cassis. Un «no» alle urne avrebbe quindi avuto conseguenze più gravi per le relazioni della Svizzera con l'UE.

Il capo del Dipartimento degli affari esteri (DFAE), ha inoltre spiegato che un progetto di legge può essere presentato al Parlamento solo se lo stesso Consiglio federale lo approva.

In definitiva, il governo è giunto alla conclusione che le conseguenze politiche dell'accordo quadro – anche nella peggiore delle ipotesi – sarebbero state più gravi per la Svizzera che interrompere i negoziati.

Decisione dopo anni di tira e molla

La decisione – ha aggiunto Cassis – è stata presa in conformità con le regole della Costituzione svizzera e delle leggi vigenti. Il Parlamento potrebbe cambiare le regole, ma ciò non è possibile in tempi rapidi.

Precisando di avere dovuto spiegare i contenuti dell'accordo quadro con l'UE in decine di occasioni, Cassis si è peraltro detto sollevato dal fatto che il Consiglio federale abbia raggiunto una decisione dopo tanti anni di tira e molla e «dopo tante fasi che hanno reso necessari continui chiarimenti».