Accordo quadro Accordo quadro, l'Ue: «Svizzera sarà responsabile di un eventuale fallimento»

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20.4.2021 - 12:42

La segretari di Stato Livia Leu è caponegoziatrice per i negoziati con l'Ue (immagine d'archivio dello scorso 5 novembre).
La segretari di Stato Livia Leu è caponegoziatrice per i negoziati con l'Ue (immagine d'archivio dello scorso 5 novembre).
Keystone

A pochi giorni dall'incontro tra il presidente della Confederazione Guy Parmelin e la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, il verbale di una riunione rivela quali siano gli apprezzamenti e le aspettative dell'Unione europea (Ue).

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Secondo il documento, Bruxelles vuole che Berna prenda l'iniziativa e la considera responsabile del possibile fallimento dei negoziati sull'accordo quadro istituzionale.

Il verbale concerne la riunione di venerdì scorso tra Stéphanie Riso, vicecapo del gabinetto di von der Leyen, e gli ambasciatori dei 27. Rivelato dal Tages-Anzeiger nella sua edizione odierna, è a disposizione di Keystone-ATS.

In estrema sintesi, la rappresentante dell'esecutivo europeo ha affermato che l'incontro di venerdì prossimo potrebbe fornire nuove impulsi, ma ha pure messo in guardia da aspettative troppo elevate. Gli ostacoli maggiori per il raggiungimento di un'intesa sono le questioni della protezione dei salari elvetici e la direttiva sulla cittadinanza europea. Di per sé ciò non costituisce affatto una sorpresa, ma il documento getta un po' di luce su questi aspetti.

Nessuna concessione da Berna

Per Riso, la Commissione ha manifestato maggiore comprensione dei punti considerati critici dalla Svizzera, ma non vede alcuna concessione malgrado le offerte dell'Ue. A suo avviso, Berna considera l'accordo negoziato nel 2018 semplicemente come un'offerta dell'Ue. Invece per l'Unione, l'accordo risponde già alle preoccupazioni di Berna.

L'Ue sospetta in particolare che la Svizzera voglia escludere del tutto dall'accordo la questione della protezione dei salari e la direttiva sulla cittadinanza europea.

L'impressione da parte europea è che la Confederazione non riconosca l'essenza dell'intesa e che voglia modifiche sostanziali dell'accordo. In occasione dell'incontro con Parmelin, von der Leyen dovrà quindi far capire le conseguenze della scadenza degli accordi bilaterali.

Perplessità già emersa

Gli ambasciatori di Germania e Francia hanno chiesto la disponibilità al compromesso, mentre Polonia, Romania e Slovacchia insistono sul pagamento dei contributi di coesione.

La scorsa settimana la radiotelevisione romanda RTS aveva reso noto apprezzamenti simili, partendo da un documento interno dell'Ue per gli ambasciatori dei Paesi membri.

Stando al documento, ottenuto anche da Keystone-ATS, la Svizzera si è allontanata sempre di più dal compromesso raggiunto. Bruxelles sostiene che durante i cinque incontri tra la segretaria di Stato Livia Leu, capo negoziatrice elvetica, e Riso, la Svizzera avrebbe respinto un piano di discussioni e non vi sarebbero stati progressi.