SaluteAllergie: preparatevi, il polline sta già tornando!
AllTheContent
25.2.2019
L'inverno non è ancora finito, ma il polline comincia già a comparire. Malgrado il freddo delle ultime settimane, infatti, il recente miglioramento del tempo ha portato al suo ritorno. Accompagnato dalle allergie.
È il nocciolo il primo a risvegliarsi dopo il letargo invernale: con le temperature che salgono, i fiori dell'albero sono cominciati a sbocciare in Svizzera già durante il fine settimana appena trascorso. Segnando così anche l'inizio dei fastidi per le persone allergiche.
Quasi in ritardo...
Queste ultime potrebbero pensare che il ritorno dei pollini sia precoce, tanto da non permettere un po' di tregua dopo le gelate, il freddo e le nevicate. Ma secondo il Centro Allergie della Svizzera, si tratta in realtà di una comparsa perfino un po' tardiva, registrata attorno all'8 febbraio (in ogni caso, ora il rischio è che possa avvenire una propagazione da moderata a importante dei pollini nell'aria). Regula Gehrig, specialista di MeteoSvizzera, spiega che «lo scorso anno, la concentrazione di pollini di nocciolo era già forte nel mese di gennaio. Sul versante settentrionale delle Alpi, ed in particolare nel Ticino, questa stagione è una di quelle in cui si sono registrate le più forti fioriture di sempre». L'analisi indica dati invece più moderati nel resto del Paese. Detto ciò, l'intensità della propagazione dipenderà molto dal tempo delle prossime settimane.
MeteoNews prevede una risalita delle temperature, il che potrebbe accentuare il fenomeno.
Prendere da subito delle precauzioni
Il nocciolo è il primo a manifestarsi, ma anche gli ontani cominciano a fiorire. Per questo - come spiegato da Sereina de Zordo, consulente del Centro Allergie della Svizzera, al giornale «20 minutes» - «le persone che soffrono di raffreddore da fieno dovrebbero parlare in anticipo con un allergologo, al fine di scegliere una terapia. Lo specialista prescrive generalmente degli antistaminici sotto forma di goccie, compresse o spray».
In effetti, è molto imporante cominciare a trattare da subito le allergie, quando compaiono i primi pollini, per evitare che la situazione possa aggravarsi e portare alla trasformazione in asma allergico, sottolinea la specialista. Fin da ora, dunque, i soggetti allergici possono prendere delle precauzioni.
L'ultimo bollettino sui pollini prevede infatti che la concentrazione possa aumentare durante i pomeriggi: «A Nord delle Alpi, un tempo soleggiato e molto mite favorisce la liberazione dei pollini di nocciolo e di ontano. La presenza diventerà quindi moderata, specialmente dopo pranzo. A Sud delle Alpi, invece, le concentrazioni saranno forti, se non molto forti per quanto riguarda il nocciolo nel Ticino meridionale».
Osservate la natura!
Un brutto dilemma, perciò, per le persone allergiche, che dovranno scegliere se approfittare di lunghi e gradevoli pomeriggi soleggiati o restare a casa per evitare di prendere un raffreddore da fieno non appena messo piede all'esterno. Occorrerà armarsi di pazienza, equipaggiarsi in anticipo e, soprattutto, osservare la vegetazione.
Come suggerito dal Centro Allergie della Svizzera, guardare la natura attorno a sé può rappresentare un buon metodo per chiunque voglia scampare alle crisi allergiche. Occorre saper riconoscere gli amenti degli arbusti e saperne valutare la consistenza: «I noccioli e gli ontani reagiscono in modo molto marcato alle temperature. Sebbene gli amenti di determinati alberi siano ancora chiusi, altri possono già fiorire e liberare localmente i loro pollini: in questi casi gli amenti sono molli, giallastri e si allungano alle estremità dei rami».
Applicazione concreta del proverbio «meglio prevenire che curare»: l'attuale ritorno del bel tempo dovrà necessariamente essere accompagnato, in Svizzera, da una serie di precauzioni per poter godere appieno del ritorno delle belle giornate.
Molte piante sono bellissime a vedersi, ma il loro incanto è assolutamente fuorviante. La Panace di Mantegazza contiene delle Furanocumarine (o furocumarine) che, per il semplice contatto, scatenano una reazione fototossica. Il contatto con la pelle può causare rossori intensi, bruciature di secondo grado e reazioni allergiche gravi.
Immagine: Keystone
Alcune piante come il senecione comune che si vedono qui producono alcaloidi pirrolizidinici (AP), che sono mortali in forti dosi. Il processo di avvelenamento nei bovini e i cavalli è spesso sornione, perché le AP danneggiano il fegato poco a poco.
Immagine: Keystone
Di aspetto inoffensivo, il bulbo di tulipano ospita i famosi tuliposidi. In caso di contatto prolungato con la pelle, possono causare una dermatite con prurito e gonfiore.
Immagine: Keystone / Valentin Flauraud
Anch'essi hanno un'aria inoffensiva, ma è pura apparenza. Il baccello e i semi crudi dei fagioli di giardino sono molto tossici.
Immagine: Keystone / Geaetan Bally
La datura (o Trombe degli angeli) contiene degli alcaloidi, composti tossici il cui consumo può causare allucinazioni e problemi cardiaci, anche in piccolissima quantità.
La tuia ha questo in sé: la linfa dissimilata nel tronco, negli aghi e nelle punte dei rami può causare disturbi gastro-intestinali e convulsioni se la si consuma.
Immagine: Keystone / Geaetan Bally
L'aconito è considerato come la pianta più tossica d'Europa. Ne sono sufficienti alcuni fiori per uccidere un bambino.
Immagine: FlowerPhotos/UIG via Getty Images)
Il tasso contiene la tassina. È necessaria una lavanda gastrica se si ingeriscono anche solo due semi.
Immagine: Keystone / Sigi Tischler
I composti dell'acido cianidrico contenuto nei fiori dell'ortensia conducono all'asfissia a forti dosi.
Immagine: Matt Cardy/Getty Images
È preferibile per i genitori tenere i bambini molto lontani da questa pianta tossica. Al contatto, infatti, la Panace di Mantegazza può irritare la pelle.
Immagine: Marion Nickig
L’olio di ricino può essere utilizzato come lassativo. Ma i semi della pianta sono molto pericolosi. Consumare alcuni semi può causare la morte – e sfortunatamente al momento non si conosce alcun antidoto.
In Ticino sulle tracce delle ultime civette della Svizzera
La civetta è sfuggita per poco all'estinzione in Svizzera. In Ticino una piccola popolazione si è ripresa grazie alle misure di conservazione. Tuttavia, la sopravvivenza del timido rapace non è ancora assicurata.
02.05.2023
Elezioni in Consiglio federale: ecco gli eventi che sono passati alla storia
Il 7 dicembre il Parlamento eleggerà i successori di Ueli Maurer e Simonetta Sommaruga. blue News ripercorre alcuni momenti speciali della storia del Consiglio federale che non sono stati dimenticati.
16.11.2022
"Lenny Kravitz è stato molto scortese"
Dal balcone di Diego Rossi si ha la migliore vista sul palco di "Moon&Stars" e da lassù hanno cantato diverse star. Come ci si sente a vivere in mezzo a tutto questo durante il festival?
24.07.2022
In Ticino sulle tracce delle ultime civette della Svizzera
Elezioni in Consiglio federale: ecco gli eventi che sono passati alla storia