Intese Ambasciatore UE in Svizzera fiducioso sull'accordo

ats

17.12.2023 - 19:29

Petros Mavromichalis, ambasciatore dell'UE in Svizzera
Petros Mavromichalis, ambasciatore dell'UE in Svizzera
Keystone

L'ambasciatore dell'Unione europea (UE) in Svizzera, il greco Petros Mavromichalis, è fiducioso che si arrivi alla conclusione di un pacchetto di intese tra Svizzera e UE. A suo avviso, i vantaggi superano di gran lunga gli eventuali svantaggi.

ats

«Penso che ci sia una certa fiducia nel fatto che ciò che è sul tavolo sia abbastanza vicino a un accordo che entrambe le parti possono accettare», ha affermato oggi Mavromichalis alla RTS.

«Non stiamo partendo da zero», ha aggiunto, ricordando che Berna e Bruxelles stanno negoziando questioni istituzionali da quasi 15 anni. I nodi da sciogliere sono noti. «Durante i colloqui esplorativi, ci siamo concentrati sui problemi più delicati per cercare di capire se esiste un modo per risolverli con soddisfazione di entrambe le parti».

Per Mavromichalis, ciò che la Svizzera ha da guadagnare è essenzialmente il mantenimento e il rafforzamento di un modello di relazioni con l'UE fatto su misura per lei. «Oltre a ciò, possiamo costruire e per esempio concludere tre nuovi accordi richiesti dalla Svizzera».

L'ambasciatore ci tiene inoltre a rassicurare su un'eventuale perdita di sovranità o sulla pressione sui salari. «Non stiamo parlando dell'adesione della Svizzera all'UE, che significherebbe condividere la sovranità con gli altri Stati membri. Stiamo semplicemente parlando della partecipazione della Svizzera al mercato interno e quindi del rispetto delle sue regole».

Per quanto riguarda la pressione sui salari, Mavromichalis ritiene che non sia altro che una paura o uno spauracchio. La Svizzera non è un caso unico o isolato, ha affermato, ricordando che gli Stati membri hanno livelli salariali e sviluppo economico molto diversi.

Mavromichalis è anche fiducioso di convincere il popolo svizzero. «Penso che la maggior parte delle votazioni sulla questione europea siano state vinte in Svizzera. Non dobbiamo avere paura di questo.»