Solo un sì è un sì Amnesty, grave portata violenza sessuale

ATS

11.6.2019 - 11:02

In Svizzera la violenza sessuale è molto più diffusa di quanto ci si immagina, sostiene Amnesty, che si basa uno studio da lei stessa recentemente presentato (foto simbolica d'archivio).
In Svizzera la violenza sessuale è molto più diffusa di quanto ci si immagina, sostiene Amnesty, che si basa uno studio da lei stessa recentemente presentato (foto simbolica d'archivio).
Source: KEYSTONE/LUIS BERG

Anche Amnesty International scende in campo nell'ambito dello sciopero delle donne: la sezione svizzera dell'organizzazione richiamerà l'attenzione sulla a suo avviso scioccante portata della violenza sessuale e lancerà un appello a Consiglio federale e parlamento.

Il 14 giugno le attiviste e gli attivisti di Amnesty saranno presenti in nove città svizzere – Berna, Zurigo, Ginevra, Losanna, Lucerna, Neuchâtel, Friburgo, Monthey (VS) e Winterthur (ZH) – per dare voce alla richiesta di una riforma radicale del diritto penale svizzero in materia di reati sessuali, che è ormai superato, si legge in un comunicato odierno.

Amnesty International si sta impegnando affinché, a seguito dello sciopero delle donne del 2019, in Svizzera venga applicata la Convenzione di Istanbul e per una riforma radicale della legge sui reati sessuali. Nel testo di legge rivisto i rapporti sessuali non consensuali dovrebbero essere punibili come stupro. «Solo un sì è un sì: questo deve valere anche in Svizzera», sostiene Schick.

In una petizione, Amnesty International invita la consigliera federale Karin Keller-Sutter e il Dipartimento federale di giustizia e polizia a presentare delle proposte per una riforma del diritto penale in materia di reati sessuali affinché tutti gli atti sessuali non consensuali possano essere puniti. La petizione chiede inoltre la formazione obbligatoria e continua dei magistrati, degli agenti di polizia e degli avvocati che si occupano di vittime di violenza sessuale, nonché la raccolta sistematica di dati e la realizzazione di ricerche sul perseguimento dei reati contro l'integrità sessuale. All'appello si sono uniti 22 professori di diritto penale provenienti da tutta la Svizzera. Migliaia di firme sono già state raccolte dal 21 maggio, giorno in cui è stata lanciata la campagna.

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