Partiti Assemblea UDC: misure per combattere Islam radicale

ATS

2.11.2017 - 12:42

Il presidente dell'UDC Albert Roesti oggi a Frauenfeld.
Il presidente dell'UDC Albert Roesti oggi a Frauenfeld.
SDA

L'Islam radicale rappresenta una minaccia per la Svizzera: l'UDC intende contrastare questo pericolo con l'introduzione di una serie di provvedimenti. Uno di essi mira a denunciare la libera circolazione delle persone con l'Unione europea (UE).

Nel corso dell'assemblea dei delegati dell'Unione democratica di centro oggi a Frauenfeld, nel canton Turgovia, il presidente del partito Albert Rösti ha paragonato gli integralisti islamici a "una bestia che mira a sradicare la nostra società libera". Nei loro confronti, ha aggiunto, ci vuole una politica di tolleranza zero.

Il partito ha quindi elaborato un catalogo di provvedimenti da adottare per contrastare la minaccia islamista. Tra di essi, ha precisato Rösti, figurano i controlli sistematici alle frontiere della Svizzera, la chiusura di moschee e di istituzioni islamiche che diffondono l'Islam radicale e l'incarcerazione dei cosiddetti turisti della jihad al loro ritorno in Svizzera. L'UDC vuole inoltre monitorare l'operato degli Imam e vietare il sostegno finanziario dall'estero dell'Islam in Svizzera.

Nel suo discorso, Rösti si è anche detto in favore di un esercito forte e dell'acquisto di nuovi aerei da combattimento. Di centrale importanza, secondo il presidente dell'UDC, anche la prevista iniziativa "per una immigrazione moderata", con la quale l'UDC mira alla sospensione della libera circolazione delle persone con l'UE. Il testo in questione è stato adottato ieri sera all'unanimità dal Comitato centrale del partito.

Dopo una relazione del giornalista Kurt Pelda, che ha recentemente portato alla luce il caso dell'Imam dell'odio di Bienne, i 357 delegati presenti hanno potuto ascoltare il vicecapo dei servizi informativi della Confederazione Paul Zinniker illustrare per sommi capi la nuova legge federale sulle attività informative.

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