Polemiche Bufera su blindati belgi con tocco svizzero, Ruag ancora sotto pressione

ATS

13.1.2020 - 10:04

La stampa è si fortemente interessata al caso.
La stampa è si fortemente interessata al caso.
Source: SDA

Grazie anche a un aiuto svizzero, il Belgio ha ammodernato i suoi blindati da ricognizione in un modo che sta suscitando polemiche nel paese: le modifiche apportate fanno sì che i membri dell'equipaggio non possano essere alti più di 170 centimetri.

Lo scrivono lunedì le testate di CH Media, che parlano di panzer ormai in pratica inutilizzabili.

Al centro della vicenda figurano i Pandur, cingolati su ruote di fabbricazione austriaca che ricordano i Piranha elvetici. L'esercito belga ha 44 veicoli di questo tipo, che hanno più di 20 anni.

Per prepararli all'impiego contro i ribelli islamici in Mali nell'ambito di un battaglione di ricognizione sono stati sottoposti a varie modifiche: fra le altre cose è stato rafforzata la blindatura ed è stato installato un impianto di climatizzazione.

Troppo piccoli e troppo pesanti

Dopo i lavori – costati 31 milioni di euro – è emerso che lo spazio all'interno dell'abitacolo è fortemente diminuito. Entrare e uscire dal blindato, come pure manovrarlo, è diventato più difficile e soprattutto non è un compito per giganti: vietato superare il metro e settanta.

Per di più i Pandur, visto il peso accresciuto, hanno ora problemi con i freni. Tutti difetti emersi nei test e di cui, sulla base di documenti interni, ha riferito la televisione belga VRT.

Ruag nella bufera

Al rinnovamento della flotta di Pandur ha partecipato anche Ruag, società elvetica controllata dalla Confederazione specializzata nell'armamento e nelle attività aerospaziali.

Si è occupata del rafforzamento della blindatura contro l'effetto delle mine e per la protezione dell'equipaggio: la commessa ha avuto un valore a sei zeri, ha indicato una portavoce alle testate CH Media.

L'addetta stampa ha ammesso che vi sono stati ritardi e contestazioni in relazione alla qualità. Nega però che il Pandur, attraverso gli interventi, sia stato rovinato: «L'accusa è priva di fondamento: le modifiche dei veicoli soddisfano completamente le esigenze del cliente».

I lavori sono stati peraltro effettuati su licenza da un'azienda partner belga: e sarebbe proprio in tal ambito, afferma la stampa del paese, che si sarebbe lavorato male.

Lavori non ancora finiti

Il caso è nel frattempo diventato politico: vi sono parlamentari che parlano apertamente di fiasco e di denaro gettato dalla finestra. Di altro avviso è il ministro della difesa Philippe Goffin: «Certo non butteremo via il Pandur», ha detto in televisione.

Semplicemente il blindato non è fatto per tutti, ha aggiunto. «Vorrei sottolineare che ci sono altri veicoli dell'esercito che hanno requisti specifici riguardo alla statura dei soldati».

I lavori di rinnovamento non sono però ancora conclusi: in un secondo tempo si interverrà su motore e telaio. I riflettori sul tema continueranno quindi a rimanere accesi.

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