Casse pensioni Casse pensioni: 2021 positivo con livelli di copertura record

mp, ats

17.5.2022 - 11:29

La presidente della Commissione di alta vigilanza della previdenza professionale (CAV PP), Vera Kupper Staub, durante la conferenza stampa odierna
La presidente della Commissione di alta vigilanza della previdenza professionale (CAV PP), Vera Kupper Staub, durante la conferenza stampa odierna
Keystone

Grazie a un 2021 molto positivo sui mercati azionari, gli istituti di previdenza svizzeri hanno ulteriormente migliorato la loro situazione finanziaria. La maggior parte delle casse pensioni ha chiuso l'esercizio con tassi di copertura record.

mp, ats

Tuttavia, i vertici della Commissione di alta vigilanza della previdenza professionale (CAV PP) hanno sottolineato oggi a Berna come dall'inizio del 2022 siano cominciati a delinearsi sviluppi negativi.

Alla fine del 2021 i gradi di copertura delle casse pensioni senza garanzia dello Stato hanno raggiunto un nuovo record, con una media del 118,5% (fine 2020: 113,5%), mentre quelli con garanzia statale si sono attestati all'89,3% (fine 2020: 85,8%). Si tratta dei tassi di copertura medi più elevati registrati da anni, è stato rilevato presentando il rapporto di attività annuale della CAV PP.

Ma la situazione sui mercati resta volatile. Stando alle più recenti previsioni, il grado di copertura medio degli istituti senza garanzia dello Stato è già sceso al 112,9% alla fine di marzo del 2022.

Rendimento patrimoniale netto in aumento

Il 2021 è stato molto positivo anche per gli investimenti: gli istituti di previdenza hanno infatti realizzato un rendimento patrimoniale netto medio dell'8,0%. Nel 2020, primo anno pandemico, tale rendimento si era attestato al 4,4%. Nell'anno in rassegna gli assicurati attivi hanno beneficiato di una remunerazione media dei capitali di previdenza nettamente più elevata (3,69% a fronte dell'1,84% nel 2020).

Tuttavia, non si è registrata praticamente alcuna ridistribuzione da questi assicurati attivi verso i beneficiari di rendita. E la CAV PP prevede che anche in futuro la ridistribuzione annuale sarà inferiore all'attuale media quinquennale (4,7 miliardi di franchi). Ciò è dovuto al fatto che negli ultimi anni gli istituti di previdenza hanno costantemente ridotto i tassi d'interesse tecnici e quindi già provveduto a rifinanziare le rendite correnti, è stato rilevato.

In 7 anni persi 500 istituti

A dieci anni dalla riforma strutturale delle casse pensioni, il sistema di vigilanza si trova di fronte a sfide crescenti: tra il 2014 e il 2021, il numero di istituti di previdenza è sceso da circa 2'000 a 1'500, mentre la somma di bilancio complessiva è aumentata da circa 800 a circa 1'200 miliardi di franchi.

In seguito allo stallo delle riforme nel secondo pilastro non sono stati apportati adeguamenti nemmeno nel settore della vigilanza della previdenza professionale, è stato deplorato dai vertici della CAV PP. Dopo dieci anni di esperienza con la riforma strutturale sarebbe quindi opportuno procedere agli adeguamenti necessari, in modo da poter continuare a tutelare efficacemente gli interessi dei beneficiari.