Pandemia Cassis: «Io assente su Covid? La Sanità non è il mio ruolo»

ats

5.2.2021 - 08:12

Il ticinese è finito nel mirino della critica sia per essersi defilato in merito al Covid sia per presunti malfunzionamenti all'interno del DFAE.
Il ticinese è finito nel mirino della critica sia per essersi defilato in merito al Covid sia per presunti malfunzionamenti all'interno del DFAE.
Keystone

«Sono il ministro degli esteri, non quello della sanità». Il consigliere federale Ignazio Cassis si difende così dalle critiche ricevute per la sua scarsa presenza in pubblico in questi mesi di pandemia.

In particolare, al ticinese viene rimproverata una certa invisibilità nonostante il passato da medico cantonale.

«Non sono il medico del Consiglio federale», ha risposto Cassis ai suoi detrattori in un'intervista pubblicata oggi da «La Liberté» e i giornali partner, evidenziando come il fronte Covid non rientri nella sua area di competenza in seno all'esecutivo. «Anche nei Paesi vicini ad esprimersi sono i ministri della sanità».

«Un bilancio tra tre o quattro anni»

Stando a Cassis, il suo ruolo è piuttosto quello di gestire i mal di pancia degli altri Stati generati dalle misure introdotte per contrastare l'avanzata del virus. Il ticinese sottolinea di aver parlato in certi casi più volte al giorno con i suoi omologhi europei.

Interrogato sulla guida del governo durante la crisi, il ticinese ha replicato dicendo che è troppo presto per stilare un bilancio. Ciò potrà essere fatto a fine pandemia, «tra tre o quattro anni». Bisognerà comunque tener conto sia dei risultati sanitari che di quelli economici, «perché non c'è salute senza prosperità».

Malfunzionamento al DFAE? Accuse respinte

Cassis ha invece tenuto la bocca cucita sul tormentone accordo quadro. Si è limitato a ribadire che il Consiglio federale si esprimerà una volta che le discussioni in corso con l'Unione europea sul dossier saranno terminate.

Il ministro degli esteri ha inoltre respinto le accuse di malfunzionamento all'interno del suo dipartimento, sulle quali di recente la stampa non si è risparmiata. Ha fatto notare che i sondaggi interni indicano una soddisfazione in crescita negli ultimi tre anni fra i suoi funzionari. «Ciò è molto più importante di qualche soffiata anonima», afferma Cassis.

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