Durata cinquant'anni Ecco la strana abitudine dei clienti che è costata più di un milione alla Coop

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25.3.2025 - 14:17

Ora alcuni clienti si sono spostati alla Lidl (immagine d'archivio d'illustrazione).  
Ora alcuni clienti si sono spostati alla Lidl (immagine d'archivio d'illustrazione).  
©CER / Ti-Press / F.Agosta / Ti-Press

Per mezzo secolo, i clienti di una Coop ad Aarau hanno portato i carrelli della spesa fino a casa, causando perdite significative per l'azienda. Ora un nuovo sistema di sicurezza ha messo fine a questa pratica.

Antonio Fontana

Hai fretta? blue News riassume per te

  • Una situazione unica si è prodotta per cinquant'anni in una Coop di Aarau: i clienti portavano a casa i carrelli della spesa.
  • I carrelli venivano poi recuperati in giro per il quartiere, ogni mattina, da due dipendenti della Coop.
  • Inizialmente tollerante, il negozio ha stretto le viti nel 2022, adottando un sistema di sicurezza particolare.
  • Gli abitanti della zona non hanno accettato di buon grado la decisione, e provano a creare la stessa tradizione da Lidl. 

È stato un fenomeno curioso quello che si è verificato per anni all'uscita della Coop, nella città di Aarau. Dal 1973, i clienti erano soliti lasciare il centro commerciale con i carrelli della spesa, non per portarli al parcheggio, ma fino ai loro appartamenti situati nelle vicinanze.

Inizialmente tollerata dalla Coop, questa pratica è diventata la norma per gli abitanti del luogo, che l'hanno mantenuta per generazioni.

Ma cosa succedeva ai carrelli una volta scaricata la spesa? I clienti non li tenevano di certo in casa loro, ad occupare spazio, ma non li riportavano nemmeno al negozio.

Come racconta il portale «Watson», ciò che accadeva è a dir poco singolare: due dipendenti della Coop andavano ogni mattina a recuperare i carrelli sparsi intorno agli edifici residenziali. Una pratica che è andata avanti per oltre 50 anni. 

Estenuante per i dipendenti, costoso per Coop

Un dipendente ha raccontato a Watson che il lavoro era estenuante: «Ogni mattina alle 8 in punto, indipendentemente dalla meteo, dovevamo darci da fare per recuperare tutti i carrelli».

Secondo un reportage dell'agenzia di stampa «CH Media» del 2015, ci voleva quasi un'ora per riportare decine di carrelli al negozio, con un record di 265 in un solo recupero. Questa mansione non era prevista nel contratto dei dipendenti, ma era necessaria per garantire la disponibilità dei carrelli al mattino.

Ogni anno, oltre un centinaio di carrelli scomparivano, con un costo unitario tra 150 e 200 franchi, causando perdite di decine di migliaia di franchi. In 50 anni, Coop ha perso oltre un milione di franchi, senza contare i costi per il personale addetto al recupero, stimati in circa 100.000 franchi all'anno, per un totale di 5 milioni di franchi.

Una soluzione ad hoc

Il negozio ha deciso di porre fine a questa situazione nel 2022.

Durante la ristrutturazione del negozio, costata 50 milioni di franchi, è stato introdotto un nuovo sistema di sicurezza per i carrelli. Una banda magnetica nel suolo impedisce loro di lasciare l'area designata, bloccando le ruote se superano il limite.

Il cambiamento ha suscitato proteste tra i clienti abituali, alcuni dei quali hanno minacciato di fare acquisti altrove.

Tutti da Lidl?

Gli abitanti della zona però persistono: su un gruppo Facebook per le persone della zona, circa un centinaio di persone hanno dibattuto dell'argomento, molte delle quali in aspro disaccordo con il cambiamento della situazione.

Alcuni hanno iniziato a fare acquisti da Lidl, portando con sé i carrelli, come facevano alla Coop.

Interrogato da Watson, il responsabile locale di Lidl è scettico, ma per ora tollerante: «Di norma, i clienti non devono lasciare la filiale con il carrello. Li riporteremo da noi regolarmente».

Forse dovrebbe discutere con i dipendenti di Coop per capire che, se si concede troppo, si rischia di perdere il controllo.

Il redattore ha scritto questo articolo con l'aiuto dell'IA.