Secndo il Governo Le vittime di bullismo sono già protette dal diritto penale vigente

bt, ats

19.10.2022 - 13:49

Immagine d'illustrazione
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archivio Ti-Press

Che sia per quanto succede online o nel mondo reale, il diritto penale attuale è già sufficiente per punire adeguatamente gli atti di bullismo. Ne è convinto il Consiglio federale, che nel corso della sua seduta odierna ha adottato un rapporto sul tema.

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Il governo era stato incaricato da un postulato approvato dal Consiglio nazionale di illustrare le possibilità di sanzionare il ciberbullismo e la violenza digitale. Un termine quest'ultimo riservato ai discorsi incitanti all'odio, alla pornovendetta e alla sextortion, ossia la minaccia di pubblicare immagini intime, ad esempio per estorcere denaro.

L'esecutivo è giunto però alla conclusione che le disposizioni attuali bastano. I reati commessi in rete restano di regola impuniti non perché non contemplati dalla legge, ma perché è spesso difficile o addirittura impossibile applicare il diritto, afferma in un comunicato. Gli autori insomma agiscono in modo anonimo nello spazio virtuale, il che ostacola il loro perseguimento: un articolo specifico sul ciberbullismo non risolverebbe questo problema.

Quanto agli altri tipi di violenza digitale, secondo il diritto vigente è esente da pena soltanto la diffusione di fotografie e video imbarazzanti o succinti senza il consenso della persona che vi compare, a condizione che le immagini non siano da considerarsi pornografiche o diffamatorie. Se tuttavia la vittima è importunata a più riprese con tali atti, secondo la giurisprudenza l'autore può essere punito, ricorda il Consiglio federale.

La nuova legislazione sulla protezione dei dati, che entrerà in vigore il 1° settembre 2023, costituisce inoltre un elemento importante per migliorare l'applicazione del diritto su Internet. I titolari privati del trattamento di dati con sede all'estero dovranno indicare un loro rappresentante in Svizzera, al quale si potrà rivolgere chi pensa che i contenuti di una piattaforma stiano ledendo la sua personalità.

In sede separata, ovvero in un rapporto in risposta a un altro postulato, il governo analizzerà poi da vicino il tema dei discorsi incitanti all'odio e l'applicazione del diritto in questi casi.