Epidemia Covid-19: nuove restrizioni per far abbassare le infezioni

fc, ats

11.12.2020 - 16:37

Da sabato 12 dicembre, bar, ristoranti, negozi, nonché strutture sportive e ricreative dovranno rimanere chiusi tra le 19.00 e le 06.00. Lo ha deciso il Consiglio federale per lottare contro il coronavirus. I cantoni con un'evoluzione epidemiologica positiva potranno posticipare la chiusura di quattro ore. Messi sul tavolo 1,5 miliardi supplementari per i casi di rigore.

Secondo la presidente della Confederazione Simonetta Sommaruga, non si può più attendere
Secondo la presidente della Confederazione Simonetta Sommaruga, non si può più attendere
Keystone

Il governo ha anche disposto la chiusura degli esercizi commerciali (shop delle stazioni di servizio compresi) e delle strutture sportive e culturali (musei e biblioteche) la domenica e nei giorni festivi nazionali. Fanno eccezione i ristoranti e i bar. Tutte le misure sono limitate al 22 gennaio 2021. Per le notti di Natale e di Capodanno, il «coprifuoco» inizierà all'una del mattino.

I ristoranti degli alberghi potranno dal canto loro servire i propri clienti fino alle 23.00. Anche i servizi di fornitura di pasti e i negozi di cibi da asporto (take-away) possono restare aperti fino alle undici di sera.

Eccezioni per cantoni romandi

Come detto, il Governo ha previsto delle eccezioni per i cantoni con uno sviluppo epidemiologico favorevole, che potranno rinviare la «serrata notturna» alle 23.00 per i ristoranti e i bar. Il presupposto è che il fattore di riproduzione sia inferiore a 1 per sette giorni consecutivi e inferiore anche alla media svizzera su sette giorni.

Devono inoltre esserci capacità sanitarie sufficienti. Il Cantone che intende prolungare gli orari di apertura dovrà inoltre concordarsi con quelli limitrofi, ha precisato il consigliere federale Alain Berset in conferenza stampa.

Attualmente soddisfano questi criteri tutti i cantoni romandi all'eccezione di Berna. Qualora la situazione dovesse peggiorare, e ci sono segnali in questo senso, anche loro dovranno chiudere alle 19, ha spiegato il ministro della sanità.

Dopo la presentazione martedì delle possibili misure che il governo avrebbe potuto adottare, tra le quali figurava appunto la chiusura dei ristoranti alle 19.00, i cantoni romandi avevano veemente protestato ritenendosi ingiustamente penalizzati. In queste regioni, che sono uscite proprio ieri da un mini-lockdown, la situazione è infatti migliore del resto del Paese.

Berset: «non venite a sciare in Svizzera»

Il ministro della sanità ha poi ricordato come tutte queste misure – chiusure domenicali comprese – valgano anche per le stazioni sciistiche. Berset ha poi lanciato un appello «agli amici europei dei nostri Paesi vicini» affinché non vengano in Svizzera a sciare. «Bisogna lasciare lasciare questa possibilità alla nostra popolazione», ha precisato.

Più in generale, il Governo giustifica l'adozione di nuove misure restrittive con il numero di infezioni da coronavirus che rimane ancora molto elevato e in molti cantoni è in aumento. Gli ospedali sono inoltre vicini al loro limite di capacità.

Per l'esecutivo questa situazione è preoccupante e il rischio di un ulteriore aumento dei contagi nei prossimi giorni è elevato. Con l'arrivo della stagione fredda, la gente passa più tempo in casa e nel periodo natalizio il numero di contatti privati aumenta, ha ricordato Berset.

Sommaruga: «Non si può più aspettare»

Serve dunque l'adozione rapida di nuove misure, ha spiegato ai media la presidente della Confederazione Simonetta Sommaruga. «Non si può più aspettare», ha sostenuto. Circa il fatto che le misure sono imposte dalla Confederazione, la consigliera federale ha detto che «per la popolazione ora non è importante chi decide cosa. Quello che conta è che ci siano meno contagi».

E oggi, ha aggiunto il ministro della sanità Alain Berset, il numero di contagi ha ripreso ad aumentare e siamo tornati allo stesso livello di metà novembre. Bisogna dunque agire, se aspettiamo si corre il rischio che in futuro si debba prendere misure ancora più restrittive, come un secondo lockdown.

Oggi sappiamo come fare e quali misure sono efficaci: i provvedimenti adottati dai cantoni romandi si sono dimostrati efficaci, ha precisato Berset. Insomma, per mantenere il controllo bisogna ridurre i contatti.

Natale «al rallentatore»

Per quel che concerne le riunioni private il limite di 10 persone (bambini compresi) viene mantenuto. Berset ha poi raccomandato di limitare i contatti a due nuclei famigliari. Insomma, le feste di Natale saranno possibili, ma in una cerchia ristretta.

«Il messaggio è: continuiamo a vivere anche se un po' al rallentatore», ha detto Berset precisando che le serate devono essere riservate alla cerchia privata e trascorse a casa. Se i contatti tra le persone dovessero per esempio aumentare del 20%, il tasso di riproduzione del virus aumenta infatti di una proporzione identica.

Per quel che concerne le celebrazioni religiose, queste saranno ammesse ma non potranno parteciparvi più di 50 persone. Tutti gli altri eventi pubblici – ad eccezione dei funerali e delle riunioni politiche – sono vietati.

Le attività sportive e culturali sono ora consentite solo in gruppi di non più di 5 persone. Gli sport di contatto rimangono proibiti. Sono mantenute le eccezioni per i bambini e i giovani al di sotto dei 16 anni, nonché per il settore professionistico.

Da notare, infine, che il 18 dicembre il Consiglio federale farà un nuovo punto della situazione e discuterà «l'ulteriore modo di procedere nel caso fossero necessarie ulteriori restrizioni». In ogni caso, per vedere i risultati delle misure adottate oggi ci vorrà più tempo, ha concluso Berset.

1,5 miliardi supplementari per casi di rigore

A causa della situazione epidemiologica tesa e delle ulteriori restrizioni imposte oggi alle attività economiche, il Consiglio federale ha deciso di chiedere al Parlamento altri mezzi per aiutare le aziende in difficoltà portando l'attuale programma di sostegno da 1 miliardo di franchi totali a 2,5 miliardi.

Come ricordato davanti ai media dal consigliere federale Ueli Maurer al termine della seduta odierna del governo, tale intervento supplementare s'inserisce nel dibattito in corso in Parlamento sulla legge Covid-19, norma che prevede un sostegno ai casi di rigore, concetto che include in particolare quelle imprese attive nel turismo e nel settore della cultura che stanno soffrendo più altre l'attuale situazione.

Tocca alle Camere decidere

La settimana prossima, ultima della sessione invernale, il Consiglio federale presenterà quindi le sue ultime proposte alle commissioni competenti delle Camere, proposte che dovranno essere discusse ed eventualmente integrate nella legge entro la fine della settimana. Ieri, gli Stati hanno rinviato il dibattito, a livello di divergenze, sulla Legge Covid-19 proprio nell'attesa delle ultime decisioni del Governo.

Tali decisioni prevedono, ha spiegato il ministro delle finanze, un'iniezione supplementare di 1,5 miliardi da parte della Confederazione, di cui 750 milioni verrebbero assunti assieme ai Cantoni, responsabili per il 33% della somma (250 milioni). Per questa parte degli aiuti valgono i criteri fissati nella Legge Covid-19, ossia una perdita di fatturato del 40%.

Pronti altri 750 milioni per i cantoni

In caso di necessità, ha aggiunto il ministro democentrista, la Confederazione potrà erogare 750 milioni supplementari a favore dei provvedimenti cantonali concernenti i casi di rigore, senza ulteriori contributi dei Cantoni.

In tal modo, l'esecutivo avrà la possibilità di sostenere in maniera mirata e flessibile i Cantoni particolarmente colpiti dai provvedimenti volti a contenere l'epidemia di Covid-19, ha sottolineato Maurer.

Un'altra richiesta del Consiglio federale riguarda il settore della cultura. Il Governo non vuole solo sostenere le società attive in questo settore, ma anche i singoli attori culturali che potranno richiedere indennità per perdita di guadagno.

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