Per il quadriennio 2025-28Quasi 30 miliardi dalla Confederazione a favore di educazione e ricerca
daoe, ats
8.3.2024 - 16:10
Per il quadriennio 2025-2028, la Confederazione intende stanziare 29,2 miliardi di franchi a favore dell'educazione e della ricerca.
daoe, ats
08.03.2024, 16:10
08.03.2024, 16:17
SDA
Lo ha deciso oggi il Consiglio federale, che ha sottoposto al Parlamento il messaggio per l'approvazione del finanziamento. Alcune cerchie consultate giudicano insufficiente l'importo previsto.
«La promozione a lungo termine dell'educazione, della ricerca e dell'innovazione da parte della Confederazione e dei Cantoni è una delle colonne portanti del successo elvetico e della competitività della Svizzera a livello internazionale», ha dichiarato oggi a Berna in conferenza stampa il consigliere federale Guy Parmelin, precisando che un'ottima qualità del sistema formativo è fondamentale per lo sviluppo della popolazione e per l'integrazione nella società e nel mercato del lavoro.
«La Svizzera vanta scuole universitarie di fama internazionale», ha sottolineato ai media il «ministro» UDC, ricordando che nelle principali classifiche internazionali gli atenei elvetici si posizionano tra i 100 migliori in tutto il mondo.
L'Esecutivo, che ogni quattro anni presenta alle Camere un messaggio sulla promozione dell'educazione, della ricerca e dell'innovazione (in breve ERI), ha tracciato un bilancio del periodo ancora in corso (2021-2024) e definito gli obiettivi, le misure e i fondi per il sussidio del nuovo quadriennio (2025-2028).
Stando al capo del Dipartimento federale dell'economia, della formazione e della ricerca (DEFR), l'importo richiesto per il prossimo periodo – pari a 29,2 miliardi di franchi – «corrisponde a una crescita nominale annua dell'1,6% e supera di 1,3 miliardi l'importo del finanziamento precedente» (messo a disposizione per il lasso di tempo 2021-2024).
Dopo la consultazione l'importo stabilito, nonché i crediti e i limiti di spesa, «sono stati adeguati alla correzione di bilancio, con una riduzione complessiva di 500 milioni». Lo scorso giugno infatti il Consiglio federale aveva preventivato in tutto 29,7 miliardi.
Una situazione difficile
Il bilancio finanziario della Confederazione ha mostrato un deficit strutturale di 2,0 miliardi di franchi nel preventivo 2024. Per questo, «è stato deciso di adottare misure di risparmio per compensare il rincaro», ha voluto sottolineare Parmelin.
Il persistere di elevati deficit strutturali per gli anni successivi al 2025 hanno spinto l'Esecutivo ad adottare alcune decisioni per «aggiustare il tiro» tra cui, ricordiamo, una riduzione una tantum di 100 milioni di franchi del contributo al settore dei politecnici federali nel 2025. Il Governo non ha per ora potuto dare seguito alle rivendicazioni in tal senso, ma «sono previsti dei colloqui» con i diretti interessati, ha promesso il capo del DEFR.
«Tenuto conto della difficile situazione finanziaria, attualmente non si intravede alcun margine di manovra per pianificare ulteriori incrementi del finanziamento», ha ribadito il «ministro» vodese. Parmelin ha parlato di un momento complicato. I tagli alle voci di bilancio sono da ricondurre sì al rincaro, ma anche «ai cambiamenti geopolitici».
Il finanziamento
I crediti ERI servono a finanziare misure in materia di formazione professionale, formazione continua, scuole universitarie, promozione della ricerca e dell'innovazione. La partecipazione della Confederazione ai costi della formazione professionale si avvicinerà al valore di riferimento del 25% e sarà prorogato secondo le basi legali vigenti per il sostegno finanziario all'intero settore universitario, incluse le scuole universitarie professionali.
L'obiettivo è che la Svizzera possa mantenere una posizione di spicco nel settore ERI. Ciò viene adempiuto tramite alcune priorità mirate, come la promozione competitiva della ricerca e dell'innovazione (Fondo nazionale svizzero, Innosuisse, Accademie svizzere delle scienze). In proposito, Parmelin ha citato «l'iniziativa d'eccellenza come Swiss Quantum Initiative».
Carenza di manodopera
Per la prima volta il messaggio ERI è stato sottoposto a una consultazione. La grande partecipazione testimonia il forte interesse per il settore ERI e la sua rilevanza per la Svizzera. Nella maggior parte dei pareri l'orientamento generale del messaggio è stato accolto con favore, mentre il volume finanziario è stato considerato insufficiente.
Concretamente, l'Esecutivo ha oggi sottoposto al Parlamento 12 decreti federali nonché 4 modifiche di legge, i quali serviranno a finanziare alcune misure in tutti i settori menzionati anche «per far fronte alla carenza di manodopera specializzata», ha detto il consigliere federale.