Governo Ci sarà l'obbligo di dichiarazione per foie gras e cosce di rana d'importazione

mp, ats

5.4.2023 - 14:01

Per determinati prodotti di origine animale, come le cosce di rana o il foie gras, si dovrà applicare un obbligo di dichiarazione. Lo ha deciso oggi il Consiglio federale che ha incaricato il Dipartimento federale dell'interno (DFI) di elaborare un progetto da porre in consultazione entro la fine di marzo del 2024.

Il Consiglio federale vuole un obbligo di dichiarazione per foie gras e cosce di rana
Il Consiglio federale vuole un obbligo di dichiarazione per foie gras e cosce di rana
KEYSTONE/AP/BOB EDME

mp, ats

È previsto un obbligo di dichiarazione anche per le derrate alimentari di origine vegetale importate se sono state prodotte con fitosanitari classificati a livello internazionale come particolarmente pericolosi, indica il Governo in una nota odierna. Inoltre, sarà vagliata la possibilità di introdurre un divieto di importazione per i prodotti di pellicceria ottenuti infliggendo sofferenze agli animali.

Tale progetto soddisfa una richiesta del Parlamento, che tramite una mozione accolta nel 2021, ha chiesto di agire in tal senso. Il Consiglio federale vi si era opposto invano.

Ora ha esplicitamente rinunciato a un obbligo di dichiarazione dei metodi di produzione vietati in Svizzera che si applicherebbero a tutti i prodotti. Ciò comporterebbe costi sproporzionati per l'economia, necessiterebbe di controlli molto più approfonditi e, inoltre, sarebbe in contraddizione con gli obblighi internazionali, viene precisato nel comunicato.

Import presto vietato?

L'importazione di foie gras è tuttavia ancora nel mirino del Parlamento. Il Consiglio nazionale ha infatti adottato un anno fa una mozione dell'UDC che chiede il suo divieto puro e semplice. La produzione in Svizzera è già vietata da oltre 40 anni. Il Consiglio degli Stati deve ancora pronunciarsi. Anche in questo caso, il Governo si era opposto a un divieto d'importazione generalizzato.

Il popolo potrebbe essere invitato a pronunciarsi sul tema. Due iniziative popolari sono state lanciate nel giugno 2022 per fare pressione. La raccolta delle firme è in corso.

Anche prodotti di pellicceria

Uno dei due testi riguarda anche il divieto di importare prodotti di pellicceria. Il Consiglio federale non esclude un giro di vite in questo senso. L'esecutivo metterà al vaglio la possibilità di introdurre un divieto di importazione di pellicce e prodotti di pellicceria ottenuti infliggendo sofferenze agli animali, si legge nella nota governativa odierna.

Già oggi questi prodotti devono essere etichettati in modo ben visibile, ma il settore attua l'obbligo di dichiarazione in modo lacunoso fin dalla sua introduzione nel 2014. Soltanto nel 2021 e 2022, in due terzi dei punti vendita ispezionati, la caratterizzazione dei prodotti è stata oggetto di contestazione. La Confederazione ha preso più volte contatto con il settore della pellicceria e ha emesso avvertimenti e sanzioni, senza tuttavia riscontrare miglioramenti significativi, precisa ancora il comunicato.

Il Consiglio federale ha incaricato il DFI di preparare un progetto di consultazione entro la fine di marzo 2024. È stato inoltre deciso di sospendere i lavori sulla dichiarazione digitale delle derrate alimentari fino a quando non sarà nota la posizione dell'UE in merito.