Prezzi Prezzi, consumatori svizzeri meno discriminati da gennaio

cp, ats

17.9.2021 - 15:13

Le nuove regole in vigore da gennaio dovrebbero profittare a chi acquista sul web dalla Svizzera.
Le nuove regole in vigore da gennaio dovrebbero profittare a chi acquista sul web dalla Svizzera.
Keystone

Nel caso degli acquisti tramite Internet, telefono o catalogo, una disparità di trattamento circa i prezzi o le condizioni di pagamento degli acquirenti elvetici sarà possibile solo in presenza di un motivo oggettivo.

È una delle novità del controprogetto indiretto all’iniziativa popolare sui prezzi equi, la cui entrata in vigore è stata fissata oggi dal Consiglio federale per l'inizio di gennaio 2022.

Come indica una nota governativa odierna, il controprogetto prevede una modifica della legge sui cartelli (LCart) che persegue un duplice scopo: da un lato sancire espressamente nella LCart la nozione di posizione dominante relativa, dall’altro proporre un ulteriore esempio di norma per illustrare le pratiche illecite di un’azienda dominante sul mercato. Questo nuovo esempio di norma verte sulla libertà di acquisto all’estero e si applicherà sia alle imprese con posizione dominante relativa, sia alle imprese che dominano il mercato.

Verrà considerata in posizione dominante relativa un’impresa da cui altre imprese dipendono a tal punto da non avere possibilità sufficienti e ragionevolmente esigibili di rivolgersi a imprese terze. Di conseguenza, precisa il comunicato, possono essere in un rapporto di dipendenza sia i compratori che gli offerenti di beni e servizi, se si tratta di imprese. Nella nozione non rientrano i consumatori e gli enti pubblici, a meno che questi ultimi non siano considerati alla stregua di imprese (p. es. ospedali, aziende di trasporti pubblici).

Il controprogetto indiretto del Parlamento prevede inoltre una modifica della legge federale contro la concorrenza sleale (LCSl). In futuro, le misure di geoblocco non ordinate dallo Stato (geoblocco privato) sono considerate sleali e quindi vietate. Di conseguenza, nel caso degli acquisti mediante Internet, telefono o catalogo, una disparità di trattamento relativa ai prezzi o alle condizioni di pagamento dei compratori elvetici sarà possibile solo in presenza di un motivo oggettivo.

I promotori dell'iniziativa avevano accolto con favore le misure approvate dal Parlamento, ciò che li aveva spinta a ritirare il loro progetto.

L'iniziativa popolare «Stop all'isola dei prezzi elevati – per prezzi equi (Iniziativa per prezzi equi)» chiedeva alla Confederazione di modificare la LCart per permettere alle aziende svizzere di acquistare all'estero senza passare attraverso importatori e fornitori. Ciò sarebbe dovuto valere anche per gli acquisti on-line. Stando ai promotori dell'iniziativa, il sovraccosto per le imprese e i consumatori elvetici ammonterebbe ad oltre 15 miliardi di franchi annui.

Il Parlamento ha però ritenuto che l'iniziativa si spingesse troppo oltre, e ha preferito opporle un controprogetto indiretto. La destra avrebbe voluto affossarlo; a suo avviso i prezzi elvetici sono elevati perché i salari sono più alti e i servizi e le risorse sono più costosi. Secondo la maggioranza del Parlamento non c'è però alcuna giustificazione per le grosse differenze di prezzo riscontrate nei prodotti fabbricati all'estero e ha ritenuto indispensabile intervenire.

cp, ats