«Orizzonte Europa» Programma di ricerca UE, Parmelin: «Servono misure transitorie»

mh, ats

17.9.2021 - 13:06

Il presidente della Confederazione Guy Parmelin
Il presidente della Confederazione Guy Parmelin
Keystone

La Confederazione è considerata Paese terzo non associato al programma dell'UE «Orizzonte Europa», ciò che preclude ai ricercatori in Svizzera l'accesso a singoli progetti.

mh, ats

Il Consiglio federale ha incaricato oggi il Fondo nazionale svizzero (FNS) di elaborare delle misure transitorie.

Lo status elvetico permette di partecipare alla maggior parte dei progetti di partenariato, ma preclude l'accesso ad alcuni di essi, ha spiegato in conferenza stampa il presidente della Confederazione Guy Parmelin. «Orizzonte Europa» è in pratica accessibile per due terzi. I finanziamenti non sono però erogati dalla Commissione europea bensì dalla Segreteria di Stato per la formazione, la ricerca e l'innovazione (SEFRI).

È preclusa la partecipazione per esempio alle prestigiose borse di studio del Consiglio europeo della ricerca e del Consiglio europeo dell'innovazione e le Azioni Marie Skłodowska-Curie. La Commissione europea sta esaminando le proposte presentate dalla Svizzera per i primi bandi del 2021. In caso di valutazione positiva, la SEFRI potrà erogare finanziamenti diretti a ricercatori e aziende.

Misure transitorie in riferimento ai bandi di concorso UE

Nella misura del possibile, le misure transitorie fanno riferimento ai bandi di concorso europei, pur contemplando scadenze diverse per la presentazione dei progetti, rileva il Governo. Il DEFR presenterà ulteriori provvedimenti di questo tipo a Innosuisse, all'Agenzia spaziale europea (ESA) e ad altri.

Le misure saranno sottoposte al Parlamento nel quadro di un annuncio ulteriore a complemento del preventivo 2022 nella sessione invernale 2021. L'entrata in vigore è subordinata alla decisione delle Camere.

L'obiettivo del Consiglio federale rimane una piena e rapida associazione della Svizzera al programma europeo. L'UE valuta la questione nel contesto globale delle relazioni con il nostro Paese e al momento non vi sono negoziati in vista, conclude il Governo.