BERNA
Bisogna porre un freno ai costi della salute. È l'obiettivo del Consiglio federale, che ha deciso oggi di intensificare gli sforzi basandosi sul rapporto di un gruppo internazionale di esperti.
Il governo ha incaricato il Dipartimento federale dell'interno (DFI) di presentare proposte per nuove misure concrete che devono essere attuate.
"Il problema dei costi crescenti della sanità è ormai noto da tempo. Una parte di questo incremento è normale e comprensibile, e dipende ad esempio dall'evoluzione demografica. Ma un'altra parte non è legittima, con aumenti incontrollati delle prestazioni", ha dichiarato il consigliere federale Alain Berset ai media a Berna.
Nel rapporto, il gruppo di 14 esperti - provenienti da Germania, Francia, Paesi Bassi e Svizzera - ha presentato 38 possibili misure, fra le quali due principali. "Tutti i punti proposti saranno analizzati", ha sottolineato il responsabile degli interni, aggiungendo che le proposte sono state inoltrate con l'unanimità dei membri.
Da un lato il gruppo propone obiettivi vincolanti per frenare la crescita dei costi nei diversi settori delle prestazioni. Nel caso in cui non si dovessero raggiungere gli obiettivi, dovranno essere ordinate sanzioni. "I tetti potrebbero ad esempio essere fissati annualmente", ha detto Berset. "Il tutto non deve però limitare in alcun modo l'accesso alle cure per i pazienti".
Dall'altro lato viene invece raccomandata l'introduzione di un articolo per la sperimentazione di progetti pilota innovativi.
Fra le principali linee guida menzionate, vi sono il contributo di tutti gli attori - dai partner tariffari fino a Confederazione e Cantoni - a contenere l'aumento dei costi dell'assicurazione obbligatoria delle cure medico-sanitarie (AOMS) e la correzione di incentivi agli aumenti quantitativi non giustificati. Vengono poi menzionati il mantenimento del partenariato tariffale, lo sfruttamento dei margini di intervento e la pubblicazione dei dati sulla qualità volta a migliorare la trasparenza.
Per cercare di risolvere le problematiche è giusto "guardare a realtà che hanno trovato soluzioni positive, in particolare Paesi con sistemi non troppo diversi da quello elvetico, come possono essere Germania e Paesi Bassi", ha spiegato Berset. Proprio per questo è stato scelto di affidarsi a un gruppo di esperti internazionali.
La Confederazione è già al lavoro
Il gruppo di esperti ha anche invitato il governo a continuare sulla strada intrapresa. In effetti, ha sottolineato ancora Berset, con la strategia "Sanità2020" e gli obiettivi di legislatura 2015-2019, il Consiglio federale ha dichiarato la sua intenzione di fare della sostenibilità finanziaria dell'assistenza sanitaria uno dei suoi obiettivi prioritari.
In tal senso, ha già attuato alcune misure al fine di ridurre l'incremento dei costi della salute nel prossimi anni, ad esempio nel settore dei prezzi dei medicamenti o dell'elenco dei mezzi e degli apparecchi.
"Circa un terzo delle misure proposte dal gruppo di esperti è già in fase di attuazione o di pianificazione da parte dal Consiglio federale", ha evidenziato il ministro degli interni, riferendosi ad esempio al rafforzamento della qualità, al trasferimento delle prestazioni dal settore stazionario a quello ambulatoriale nonché a un sistema di prezzi di riferimento nel settore dei medicamenti.
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