Governo Voto elettronico, i Grigioni possono riprendere le prove

bt, ats

22.11.2023 - 09:37

I Grigioni potranno riprendere la sperimentazione del voto elettronico nell'ambito di scrutini federali. Il Consiglio federale ha accordato oggi al cantone questa possibilità, che si applica a una parte limitata dell'elettorato, fino alla votazione dell'8 marzo 2026.

La ripresa della sperimentazione dell'e-voting nei Grigioni è stata autorizzata dal Governo.
La ripresa della sperimentazione dell'e-voting nei Grigioni è stata autorizzata dal Governo.
KEYSTONE/JEAN-CHRISTOPHE BOTT

L'e-voting, indica il governo in una nota odierna, sarà accessibile sia agli aventi diritto residenti nella Confederazione sia agli svizzeri che abitano all'estero. In una prima fase, i cittadini di sei comuni pilota potranno iscriversi per partecipare.

Per la prima votazione del 3 marzo 2024, il cantone chiede di ammettere al voto elettronico circa 12'000 aventi diritto di voto. Sommati a coloro che avranno tale opportunità a Basilea Città, San Gallo e Turgovia, si prevede che il totale sarà di circa 77'000 persone, ossia l'1,4% di tutto l'elettorato.

Per questo appuntamento con le urne, i Grigioni, oltre all'autorizzazione di principio dell'esecutivo, hanno ricevuto anche il necessario nullaosta della Cancelleria federale.

Coira recapiterà a chi si registra le spiegazioni di voto esclusivamente per via elettronica. Il certificato elettorale continuerà invece a essere mandato per posta.

I Grigioni utilizzeranno lo stesso sistema di e-voting sviluppato dalla Posta, già in uso negli altri tre cantoni sopraccitati che partecipano ai test. Finora impiegato nella votazione del 18 giugno 2023 e in occasione dell'elezione del Consiglio nazionale del 22 ottobre, ha ricevuto commenti positivi.

Il sistema di voto elettronico e le sue modalità di esercizio vengono continuamente sviluppati e verificati, sottolinea nel comunicato il governo.

Esperti indipendenti sono stati nuovamente incaricati di effettuare verifiche e la Posta sta proseguendo con il programma di «bug bounty» (con cui individui possono segnalare falle in cambio di ricompense in denaro) e test pubblici d'intrusione.

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