Sessione Il Nazionale non vuole nuove misure per contrastare l'aumento degli affitti

bt, ats

27.9.2023 - 14:54

Guy Parmelin ha difeso l'operato del Consiglio federale.
Guy Parmelin ha difeso l'operato del Consiglio federale.
Keystone

Un maggiore controllo sugli affitti non è la strada giusta per combattere la situazione tesa sul mercato degli alloggi. Lo pensa il Consiglio nazionale che oggi, nell'ambito di una sessione straordinaria, ha respinto alcune mozioni della sinistra in questo senso.

Keystone-SDA, bt, ats

Chiesta da socialisti e Verdi, la sessione straordinaria, denominata «abitare e affittare», è stata l'occasione per i vari gruppi di presentare le proprie proposte sul tema.

Particolarmente agguerrito il campo rossoverde, che con quattro mozioni chiedeva un controllo degli affitti (periodico, a campione e per regioni), una moratoria sugli aumenti delle pigioni, provvedimenti urgenti per fermare tali incrementi o ancora misure a favore di alloggi a prezzi moderati.

Il dibattito dell'ultima spiaggia

«I locatari sono una vacca da mungere», ha puntato il dito Jacqueline Badran (PS/ZH). «In nessun altro settore c'è una violazione così sistematica e massiccia della legge», ha rincarato la dose Christian Dandrès (PS/GE), secondo cui «la Confederazione non fa praticamente niente».

«Questo dibattito è l'ultima spiaggia per l'attuale legislatura», non ha fatto giri di parole Cédric Wermuth (PS/AG).

«Non è una questione di destra e sinistra, ma di dignità e rispetto nei confronti dei cittadini», ha affermato dal canto suo Balthasar Glättli (Verdi/ZH). «Mettete troppi paletti, dovete permetterci di investire invece che parlare per ideologie», gli ha però replicato Christian Wasserfallen (PLR/BE).

«La narrativa della sinistra è pericolosa. In realtà non c'è alcun problema di potere d'acquisto su grande scala», ha aggiunto Beat Walti (PLR/ZH).

Gli interventi del PS? «Veleno supplementare»

«Gli interventi del PS non sono medicine, bensì veleno supplementare: fanno scappare gli investitori, di cui abbiamo bisogno. I prezzi li determinano la domanda e l'offerta», si è opposto Nicolò Paganini (Centro/SG).

Per Beat Flach (Verdi liberali/AG), il problema non va affrontato a livello nazionale, ma è necessario agire soprattutto nelle grandi città, «dove il ceto medio non trova più abitazioni a costi accessibili».

«Si va verso una penuria di alloggi. Il mercato è molto teso e le prospettive poco rosee», ha ammesso il consigliere federale Guy Parmelin, prendendo la parola verso la fine del dibattito. «Molte competenze sono però cantonali e comunali. È un po' ipocrita dire che il governo non si sia attivato», ha tuttavia evidenziato, rammentando ad esempio la tavola rotonda convocata sull'argomento.

Alla fine, tutte le mozioni della sinistra, come voleva l'esecutivo, sono state bocciate piuttosto chiaramente.

Il problema è immigrazione

I democentristi hanno invece affrontato la questione da un altro angolo. Una mozione depositata da Martina Bircher (UDC/AG) voleva in effetti garantire che le disdette dei contratti d'affitto fossero considerate illegali se finalizzate unicamente a dare alloggio a richiedenti l'asilo o persone ammesse temporaneamente.

«Siamo in una spirale d'immigrazione e gli svizzeri vengono buttati fuori di casa», ha dichiarato la deputata argoviese. «Nel 2022 sono arrivate in Svizzera 180'000 persone in più, sono loro che hanno alimentato l'emergenza», le ha dato man forte Barbara Steinemann (UDC/ZH), stando alla quale vi è inoltre un eccesso di «burocrazia statale» che ostacola l'edilizia. Pure questo atto è però stato sonoramente respinto.

No a rallentamenti gratis

L'unico intervento parlamentare che ha fatto breccia nel plenum è stato un postulato di Leo Müller (Centro/LU) – tacitamente accolto – che incarica il Consiglio federale di esaminare la possibilità di creare una base legale per l'introduzione di un obbligo di assunzione di spese moderate in caso di opposizioni.

L'obiettivo è evitare ogni rallentamento gratuito dei progetti di costruzione e pianificazione.