Sessione CN: no discriminazioni orientamento sessuale

ATS

25.9.2018 - 18:02

Secondo il Consiglio nazionale le discriminazioni basate sull'orientamento sessuale devono essere vietate completando la norma penale contro il razzismo. La revisione del Codice penale in materia passa ora al Consiglio degli Stati.
Secondo il Consiglio nazionale le discriminazioni basate sull'orientamento sessuale devono essere vietate completando la norma penale contro il razzismo. La revisione del Codice penale in materia passa ora al Consiglio degli Stati.
Source: KEYSTONE/AP/JOHN LOCHER

Le discriminazioni basate sull'orientamento sessuale devono essere vietate completando la norma penale contro il razzismo. Lo ha deciso il Consiglio nazionale adottando una revisione del Codice penale in materia. L'incarto passa ora al Consiglio degli Stati.

Il consigliere nazionale Mathias Reynard (PS/VS), all'origine della proposta, ha ricordato che esiste attualmente una lacuna giuridica in materia. Il Codice penale, infatti, prevede esclusivamente la possibilità di perseguire la discriminazione di una persona per la sua razza, etnia o religione (art. 261bis), ma non per il fatto di essere vittima di esternazioni omofobe.

Per il vallesano è giunta ora di correggere il tiro, tanto più che "l'omofobia uccide". Un omosessuale su cinque ha infatti già tentato il suicidio, e la metà l'ha fatto prima di aver compiuto vent'anni, ha sottolineato il vallesano.

Secondo la minoranza (essenzialmente UDC), l'arsenale giuridico attualmente esistente è già sufficiente, sia nel codice civile che in quello penale. I democentristi, che già contestano l'attuale norma penale contro il razzismo, non voglio aumentarne la portata. La Svizzera subirà nuove sconfitte nei tribunali internazionali, ha predetto Yves Nidegger (UDC/GE).

Con 98 voti contro 83, il Nazionale ha poi deciso che norma penale punirà anche la discriminazione legata all'"identità di genere". Questo criterio permetterà di proteggere le persone transgender e quelle di sesso non determinato.

Questi individui sono infatti confrontati all'odio o alla discriminazione tanto quanto i gay e le lesbiche, ha sostenuto Laurence Fehlmann Rielle (PS/GE) a nome della commissione. Disposizioni per queste persone sono già state adottate all'estero, ha aggiunto Giovanni Merlini (PLR/TI).

Il governo era contrario a questa estensione: questa formulazione - "identità di genere" - potrebbe sollevare problemi al momento dell'applicazione, ha spiegato la consigliera federale Simonetta Sommaruga. Per Yves Nidegger, la disposizione potrebbe essere utilizzata anche contro proposte femministe (parcheggi per donne) o omosessuali (case di riposo per gay).

Da notare che le infrazioni alla norma contro il razzismo sono perseguite d'ufficio. Come già avviene oggi, le dichiarazioni sono punibili se fatte pubblicamente e se ledono la dignità umana.

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