Svizzera Il Nazionale non vuole cambiare nulla in merito al turismo degli acquisti 

mp, ats

6.3.2024 - 16:41

Il Consiglio nazionale non intende inserire nella revisione totale della legge sulle dogane alcuna misura contro il turismo degli acquisti
Il Consiglio nazionale non intende inserire nella revisione totale della legge sulle dogane alcuna misura contro il turismo degli acquisti
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Il Consiglio nazionale non intende inserire nella revisione totale della legge sulle dogane alcuna misura contro il turismo degli acquisti.

Keystone-SDA, mp, ats

Con 123 voti contro 59 e 4 astenuti, la Camera del popolo ha respinto oggi una proposta secondo la quale il limite di esenzione dall'imposta sul valore aggiunto (IVA), attualmente di 300 franchi, per le merci comprate oltre confine dovrebbe essere applicato solo in misura limitata.

La proposta della minoranza della sua Commissione dell'economia e dei tributi chiedeva che il limite di esenzione si applicasse solo se qualcuno non avesse ricevuto il rimborso dell'IVA dopo un acquisto all'estero.

Attualmente, al rientro dall'estero o all'entrata in Svizzera è consentito importare merci in esenzione da IVA fino a un valore complessivo di 300 franchi (il cosiddetto «limite di franchigia secondo il valore"), a condizione che le merci siano destinate all'uso proprio o ad essere regalate.

Spesi oltre 10 miliardi di franchi nel turismo degli acquisti

Leo Müller (Centro/LU), a nome della minoranza, ha affermato che ogni anno vengono spesi oltre 10 miliardi di franchi attraverso il turismo degli acquisti e che gran parte delle importazioni rientra nel limite di esenzione. Ciò rappresenta uno svantaggio per le imprese delle regioni di confine. Al voto, l'Alleanza del Centro ha ricevuto però il sostegno solo di parte dei gruppi parlamentari dell'UDC e dei Verdi.

Beat Walti (PLR/ZH) ha criticato il fatto che si tratti solo di un'"espressione di un segnale di opinione» e che si voglia solo inserire qualcosa nella legge. Un compromesso sull'abbassamento del limite di franchigia è già sulla buona strada, visto che due iniziative cantonali e una mozione di commissione sull'argomento sono pendenti.

La proposta della minoranza creerebbe una situazione del tutto insensata, ha aggiunto Walti. Si dovrebbe pagare il dazio anche sulla pasta o sui regali acquistati a Milano, perché non ci sarebbe più alcun limite di esenzione.

Nel dibattito sono stati espressi anche dubbi sulla possibilità di dimostrare che i viaggiatori non hanno reclamato l'IVA. In questo contesto, Leo Müller e il collega Markus Ritter (Centro/SG) hanno sottolineato invano che l'obiettivo principale è di trovare una soluzione nell'ambito della revisione sulla legge sulle dogane. A loro avviso, il Consiglio degli Stati potrebbe successivamente anche avanzare proposte sulla forma esatta da dare a questa soluzione.