Permane una "sola" divergenza tra i due rami del Parlamento in merito al preventivo 2019 della Confederazione. Oggi in terza lettura il Consiglio nazionale ha ribadito di voler tagliare 2 milioni al Controllo federale delle finanze (CDF).
Le due Camere si erano invece già accordate per concedere 101,2 milioni supplementari alla formazione e la ricerca. Il dossier ritorna domani alla Camera dei cantoni.
I "senatori" avevano in un primo momento respinto diversi "tagli" decisi dal Nazionale rispetto alla versione governativa. Ieri avevano mantenuto la loro opposizione su due economie. La Camera dei cantoni non aveva voluto privare l'Organo d'esecuzione del servizio civile di 1,6 milioni di franchi, ostacolando la sua trasformazione in ufficio federale. Oggi il Nazionale ha seguito i "senatori", eliminando questa divergenza.
Ieri gli Stati non avevano neppure voluto assecondare la volontà del Nazionale e togliere 2 milioni al CDF rispetto al progetto governativo. Oggi la Camera del popolo, con 116 voti contro 70 e 7 astenuti, ha ribadito tale economia. La sinistra ha tentato invano di convincere il plenum a non diminuire i mezzi per questo organo di sorveglianza, i cui effettivi dovrebbero essere al contrario rafforzati, ha spiegato Samuel Bendahan (PS/VD).
A nome della commissione preparatoria, Jean-Pierre Grin (UDC/VD) ha sottolineato come in primis occorra fare una valutazione dei bisogni e poi eventualmente aumentare gli effettivi di 10 posti a tempo pieno, come chiede il Governo.
Tagli in beni e servizi e settore asilo
Per il resto, i "senatori" si erano già allineati al rigore budgetario deciso dalla maggioranza di destra al Nazionale. La Camera dei cantoni ha quindi avallato una riduzione di 19 milioni di franchi nella voce "Spese per beni e servizi".
Gli Stati avevano inoltre accettato di ridurre di 1,4 milioni le spese di funzionamento dell'Ufficio federale della sanità pubblica, affinché si ricorra meno a consulenti esterni.
I "senatori" avevano pure eliminato un'altra divergenza - non da poco - che li opponeva al Nazionale, decidendo di diminuire di 45 milioni l'aiuto sociale nel settore dell'asilo. Non si tratta di un vero e proprio taglio, ma di un adattamento di fronte alla riduzione attesa delle domande d'asilo, aveva spiegato il "senatore" Hannes Germann (UDC/SH) a nome della commissione, precisando che l'anno prossimo il Consiglio federale potrà alla peggio richiedere un aumento in questo settore.
Formazione e ricerca
Le altre divergenze non riguardavano somme iscritte nel budget ma obiettivi da realizzare. La Camera dei cantoni non ha voluto forzare la mano al Consiglio federale obbligandolo a concludere un accordo di cooperazione in materia di migrazione con l'Eritrea entro la fine del 2020. I "senatori" non hanno voluto neppure ridurre del 10% il numero di commissioni extraparlamentari né rivedere la valutazione del personale. Oggi il Nazionale si è allineato a queste decisioni.
I due rami del Parlamento si erano invece già messi d'accordo sulla "manna" supplementare concessa alla formazione e alla ricerca. Le due Camere hanno deciso di accordare a questo settore complessivamente 101,2 milioni in più. Ieri i "senatori" avevano anche acconsentito a un credito supplementare di 3 milioni per gli istituti di ricerca di importanza nazionale.
Eccedenza miliardaria
Come per ogni sessione invernale, i due rami del Parlamento devono votare il preventivo della Confederazione. Il budget 2019 approvato dal Consiglio federale attestava entrate pari a 73,556 miliardi di franchi e uscite per 72,296 miliardi, per un'eccedenza di 1,260 miliardi. Tale avanzo è dovuto a maggiori introiti fiscali, ma anche alla bocciatura della Previdenza vecchiaia 2020 e della Terza riforma della fiscalità delle imprese.
Il preventivo uscito finora dai dibattiti del Nazionale prevede spese supplementari di 38,3 milioni di franchi rispetto alla versione governativa, mentre quello scaturito ieri dalle discussioni agli Stati prevede aumenti per 40,3 milioni rispetto al progetto del governo.
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