Epidemia «Pigione per i ristoratori da limitare al 30%»

ATS

5.5.2020 - 18:21

Interno di un ristorante chiuso per coronavirus.
Interno di un ristorante chiuso per coronavirus.
Source: KEYSTONE/PETER KLAUNZER

L'affitto dovuto dai gestori di ristoranti e di altre strutture chiuse dal Consiglio federale a causa del coronavirus va limitato al 30% per tutta la durata della serrata.

È quanto prevede una mozione adottata oggi dal Consiglio nazionale per 103 voti a 77 a 15 astensioni. Il dossier va al Consiglio degli Stati.

Il plenum ha respinto invece tacitamente una seconda mozione, approvata ieri dagli Stati, che chiede due mesi di esenzione dal pagamento dell'affitto (escluse le spese accessorie) a favore delle piccole imprese e lavoratori indipendenti le cui pigioni lorde non superano i 5000 franchi mensili.

Una soluzione nazionale, non un accordo tra privati

In merito alla prima mozione, combattuta dalla destra e dal Consiglio federale, la maggioranza ha fatto valere la necessità di trovare una soluzione nazionale a un problema acuto invece che siano i privati a mettersi d'accordo. «Non si tratta di una soluzione ideale, – ha ammesso a nome della commissione Fabio Regazzi (PPD/TI) – ma il problema è reale e concreto».

Non fare nulla non è un'opzione, ha aggiunto il ticinese, spiegando che l'intromissione nel diritto di proprietà è giustificata dalla situazione critica in cui ci troviamo.

Thomas Matter (UDC/ZH) ha criticato con veemenza la mozione, il cui contenuto è a suo avviso contrario ad aspetti centrali della Costituzione federale, come la libertà economica, ed è per di più retroattiva. Così come concepita, inoltre, avvantaggia a suo parere eccessivamente il locatario a scapito del locatore.

Anche quest'ultimi, non tutte persone abbienti, hanno degli obblighi cui ottemperare, come il pagamento degli interessi su eventuali ipoteche o ammortamenti da pagare.

Parmelin: «Difficoltà di trovare soluzioni che soddisfino tutti»

Il ministro dell'economia Guy Parmelin ha chiesto la bocciatura della mozione, anche se con non troppa convinzione, tenuto conto anche di quanto accaduto ieri agli Stati, camera che ha approvato una mozione simile.

Parmelin ha sottolineato la difficoltà di trovare soluzioni che soddisfino tutti in un settore, quello del diritto di locazione, estremamente complicato e ad alto tasso di litigiosità. Tuttavia, quanto chiede la mozione rappresenta una pesante intromissione nei diritti di proprietà con conseguenze giuridiche difficilmente immaginabili.

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