Svizzera

Via Sicura, abolita la pena minima di detenzione di un anno

cp, ats

9.3.2022 - 20:33

Chiunque segnalerà la presenza di controlli radar, potrebbe in futuro farla franca.
Chiunque segnalerà la presenza di controlli radar, potrebbe in futuro farla franca.
Keystone

Non bisogna criminalizzare gli automobilisti, con punizioni draconiane, anche quando commettono – inavvertitamente – infrazioni gravi alla circolazione stradale. È quanto pensa il Consiglio nazionale che oggi, affrontando le modifiche alla Legge sulla circolazione stradale. Abolite inoltre le multe per chi segnala i radar.

cp, ats

9.3.2022 - 20:33

La Camera bassa ha abbassato il periodo di ritiro della patente di guida da due anni ad almeno 12 mesi (94 voti a 92, mentre la commissione proponeva 6 mesi) e stralciato la pena detentiva minima di un anno per infrazioni gravi al codice della strada (148 voti a 38, ma rimane la pena massima di quattro anni).

Nel corso dell'esame sulle modifiche apportate alla legge – adottata in votazione finale per 156 voti a 28 (Verdi) e che dovrà ora essere trattata dagli Stati – il plenum ha inoltre stabilito di non voler alcun obbligo del casco per i giovani ciclisti e di voler consentire di nuovo le gare automobilistiche in Svizzera su circuito.

Niente multa, inoltre, a chiunque segnalerà pubblicamente la presenza di controlli della circolazione stradale (radar).

Via Sicura, attenuare gli eccessi

Stando a una maggioranza (UDC, Centro, PLR), Via Sicura, introdotta dieci anni fa, ha dato senz'altro buoni risultati circa la repressione di infrazioni gravi alle norme della circolazione stradale, come dimostra la costante diminuzione di morti e feriti sulle strade svizzere.

Tuttavia, nel corso degli anni sono emersi problemi e storture che vanno corretti. Per questo è giusto attribuire al giudice o alle autorità amministrative un margine di apprezzamento maggiore per valutare ogni singolo caso. Ciò vale soprattutto per le forze di pronto intervento, come i pompieri o i conducenti di ambulanze, che si vedono infliggere pene severe quando devono intervenire con urgenza.

Determinate pene e decisioni hanno causato più danni che benefici, ha affermato in aula Marco Romano (Centro/TI). Hanno comportato per le persone coinvolte anche la perdita del lavoro per aver violato il codice della strada per un'infrazione commessa non volontariamente (in aula si è fatto l'esempio di chi, correndo con l'auto per portare la moglie all'ospedale, ha superato i limiti di velocità).

Il campo rosso-verde avrebbe voluto mantenere le regole in vigore o mitigarle in misura minore rispetto alla maggioranza. A detta di diversi oratori, la maggioranza non tiene conto delle vittime della strada e dei loro parenti e dei buoni risultati ottenuti con Via Sicura; un simile successo rischia di essere pregiudicato se adesso si fa un passo indietro. Insomma, il plenum si sarebbe piegato alla lobby degli automobilisti.

No alla pena minima

Nonostante la veemenza di questi interventi, il plenum non si è fatto intenerire e ha approvato la proposta di stralciare la pena minima di un anno per le gravi infrazioni al codice della strada e ridotto la durata del ritiro della patente da 24 a 12 mesi.

La Commissione proponeva 6 mesi, ma è stata sconfessata al voto, anche se per poco. Secondo la consigliera federale Simonetta Sommaruga, 12 mesi sono il minimo per certi comportamenti sconsiderati sulle strade.

È stato bocciato per 101 voti a 83 il tentativo di una minoranza di destra di forzare la mano al plenum prescindendo dalla revoca della patente alla prima infrazione grave. Stando a Bruno Storni (PS/TI), una tale eccezione svuoterebbe di contenuto Via Sicura poiché verrebbe meno l'effetto dissuasivo; verrebbe messo in forse tutto il sistema a cascata che prevede inasprimenti delle pene a seconda della gravità crescente dell'infrazione commessa.

Clemenza per le forze dell'ordine

Per quanto riguarda le forze di polizia o di pronto intervento, non si tratta di concedere una cambiale in bianco, ha affermato Romano, ma di procedere a una ponderazione per capire se determinate infrazioni al codice della strada siano giustificate o meno.

Il plenum ha quindi stabilito che la pena può essere attenuata anche se il conducente non ha usato la prudenza imposta dalle circostanze. Ad esempio se durante un viaggio ufficiale urgente non ha usato i segnalatori prescritti. In caso di inosservanza di un limite di velocità durante un viaggio ufficiale urgente o necessario dal punto di vista tattico, si considera soltanto la differenza tra la velocità effettiva e quella che sarebbe stata adeguata all'intervento

Bici e bimbi, no all'obbligo del casco

Nel corso del dibattito, il plenum si è occupato anche di mobilità lenta, approfittandone però anche per apportare tutta una serie di modifiche alla legge fortemente volute dagli ambienti vicini agli automobilisti.

Per iniziare, allo scopo di non nuocere all'attrattiva della bicicletta come sostenuta da una maggioranza, il plenum ha stabilito che bambini e i giovani fino a 16 anni non dovrebbero essere obbligati ad indossare il casco. Il casco obbligatorio non offrirebbe vantaggi significativi dal profilo della sicurezza e comporterebbe inoltre problemi a livello di esecuzione specie per quanto attiene alla repressione (onere burocratico causato dalle multe, in particolare).

Il Consiglio federale proponeva invece il casco obbligatorio sulla scorta del numero di incidenti – in crescita – con le biciclette elettriche, specie tra i ciclisti dai 12 anni in su. Seppur cosciente che non l'avrebbe spuntata, Sommaruga ha sottolineato che si batterà agli Stati per introdurre quest'obbligo. Si tratta, secondo la ministra dei trasporti, di un espediente semplice e poco costoso per proteggere i bambini e giovani da gravi lesioni al capo, del tutto evitabili. Ogni anno si verificano 12 incidenti gravi del genere, ha sottolineato.

Rimanendo nell'ambito della mobilità lenta, il plenum ha poi bocciato una proposta di Matthias Aebischer (PS/BE), presidente di Pro Velo, di obbligare chi sorpassa una bicicletta a mantenere una distanza di almeno 1,5 metri. «No» nemmeno – 98 voti a 84 – al divieto di sorpasso dei «velocipedi» – come specifica la legge – nelle rotatorie.

Tuttavia, i ciclisti e i motociclisti dovrebbero poter sostare sul marciapiede se rimangono almeno 1,5 metri di spazio libero per i pedoni. Questa proposta della destra, combattuta dal campo rosso-verde, è stata approvata con 108 voti contro 73.

Gare in circuito

Sempre con un occhio di riguardo per gli automobilisti e gli appassionati di motori, il plenum ha anche stabilito di voler consentire di nuovo, previo permesso del cantone e non della Confederazione, la gare su circuito alla presenza di spettatori.

La proposta del campo rosso-verde di rimanere all'attuale divieto o di consentire solo eccezioni, come proposto dall'esecutivo, sono state respinte. Più che a gare con motori a scoppio, la misura dovrebbe permettere le competizioni con veicoli elettrici.

Maledetto radar

Non da ultimo, una chicca: con 101 voti a 83, la maggioranza di destra ha voluto abolire le multe per chi segnala controlli della circolazione stradale, offre a pagamento simili servizi o utilizza altri mezzi per avvertire delle presenza di radar o agenti in agguato.

Guida autonoma

Prima di affrontare il capitolo Via Sicura, il plenum ha adottato le prime decisioni circa i veicoli automatizzati. Secondo l'esecutivo, e il plenum, simili mezzi possono incrementare la sicurezza stradale, fluidificare il traffico e ridurre le emissioni ambientali, aprendo nuove opportunità per l'economia e i servizi di trasporto. Con la revisione della legge, si vuole quindi permettere la guida autonoma in Svizzera, creando un apposito quadro normativo.

Il Consiglio federale potrà stabilire in che misura i conducenti saranno dispensati dai loro obblighi e a quali condizioni potranno essere immatricolati i veicoli autonomi privi di pilota. L'Ufficio federale delle strade (USTRA) avrà inoltre la facoltà di autorizzare e finanziare sperimentazioni con tali veicoli.

Circa i veicoli autonomi senza conducente, in futuro potranno circolare solo su tratti prestabiliti e sotto sorveglianza di un operatore. Il plenum ha deciso di non limitare, come chiedeva il campo rosso-verde, la circolazione solo su autostrade e semiautostrade, o strade secondarie a traffico lento o poco intenso. Per la maggioranza non vanno posti limiti allo sviluppo di questa tecnologia. La sicurezza è inoltre assicurata dalla presenza di un operatore.

Il campo rosso-verde avrebbe voluto stralciare dalla legge – ma è stato sconfessato in aula – la possibilità di consentire la circolazione di piccoli veicoli autonomi a bassa velocità senza stabilire tratte specifiche, come i robot per la consegna di pasti caldi, pacchi o lettere. Per i contrari, questo tipo di veicoli rischiano solo di intralciare pedoni e ciclisti. I problemi di convivenza sono insomma dietro l'angolo.

In caso di incidente, le autorità saranno autorizzate ad accedere ai dati di registrazione del veicolo. Previo consenso del detentore del veicolo, i dati potranno essere trasmessi all'USTRA per analisi in caso di problemi ricorrenti con un determinato modello, mantenendo l'anonimato del conducente o dell'operatore. In caso di incidenti o infrazioni alle regole della circolazione, i dati potranno essere recuperate dalle autorità a fini di accertamento e dovranno essere cancellati al più tardi sei mesi dopo la chiusura del procedimento con decisione passata in giudicato

Veicoli ecologici, eccezioni peso e lunghezza

Il progetto del Consiglio federale, presentato verso fine novembre, prevede inoltre la riduzione delle emissioni di gas serra, un quadro normativo che consenta la guida autonoma e ritocchi a «Via Sicura».

Il plenum ha sostenuto le modifiche concernenti la lunghezza e il peso massimo dei veicoli allo scopo di promuovere le tecnologie ecologiche. Spesso infatti i veicoli dotati di tecnologie rispettose dell'ambiente sono più lunghi o più pesanti di quelli tradizionali, a causa per esempio della batteria o di cabine di guida aerodinamiche.

cp, ats