Sessione Contratti, informare se la proroga è tacita

ATS

5.3.2020 - 12:43

Mauro Poggia, l'ex consigliere nazionale autore dell'iniziativa parlamentare discussa oggi in aula, e oggi consigliere di stato di Ginevra.
Mauro Poggia, l'ex consigliere nazionale autore dell'iniziativa parlamentare discussa oggi in aula, e oggi consigliere di stato di Ginevra.
Source: KEYSTONE/SALVATORE DI NOLFI

In futuro, i consumatori dovrebbero essere obbligatoriamente informati prima del rinnovo automatico di un contratto.

Lo ha deciso oggi il Consiglio nazionale che ha adottato per 124 voti a 65 un progetto in tal senso frutto di un'iniziativa parlamentare dell'ex consigliere nazionale Mauro Poggia (Mouvement Citoyen Genevois/GE). Il dossier va agli Stati.

Una minoranza di destra ha difeso, invano, la non entrata nel merito, giudicando l'obbligo di informazione un'ingerenza nella libertà contrattuale. Una simile imposizione causerebbe oneri burocratici inutili che non possono essere giustificati con la necessità dei consumatori di essere informati.

Al voto, però, l'ha spuntata la maggioranza del plenum (106 voti a 70), secondo cui l'obbligo di informazione rappresenta un mezzo semplice che consente di proteggere i consumatori dai legami contrattuali che si protraggono involontariamente.

La riforma si rivolge soprattutto a quelle persone che si abbonano a programmi antivirus, centri fitness, riviste o assicurazioni viaggio. In assenza di un chiaro avvertimento, i consumatori spesso non dichiarano di voler rescindere il contratto prima della data concordata.

Il disegno di legge prevede che le imprese avvertino i consumatori all'approssimarsi della prima proroga, quando i contratti di durata determinata contengono clausole di tacito rinnovo. Beat Flach (PVL/AG) avrebbe voluto che tale obbligo fosse esteso ad ogni proroga, ma la sua proposta è stata respinta per 101 voti a 86.

Secondo la consigliera federale Karin Keller-Sutter, la soluzione della maggioranza è complicata e burocratica. L'obbligo di informare costituirebbe una violazione della libertà contrattuale, nonché un onere amministrativo ingente per le aziende interessate. Per la ministra di giustizia e polizia, i consumatori dovrebbero gestire autonomamente i loro contratti ed eventualmente disdirli entro i termini pattuiti.

Sulla stessa lunghezza d'onda Christa Markwalder (PLR/BE), secondo cui esistono già strumenti per gestire le scadenze. Per Pirmin Schwander (UDC/SZ), un'estensione automatica potrebbe anche essere un vantaggio per molti consumatori.

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